KAUAN – Kuu…

Pubblicato il 16/08/2011 da
voto
8.0
  • Band: KAUAN
  • Durata: 00:44:54
  • Disponibile dal: 26/06/2011
  • Etichetta:
  • Avantgarde Music
  • Distributore: Masterpiece

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“Così tra questa immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare”.

Abbiamo voluto ambiziosamente porre in apertura di recensione i versi conclusivi de “L’Infinito” di Giacomo Leopardi, in quanto durante l’ascolto di “Kuu…” dei russi Kauan sono proprio quelle le frasi e le immagini che la mente sintetizza: il perdersi nell’infinito della natura, il non volersi ritrovare, il naufragio e l’abbandono dei sensi. Il duo russo, dopo una gavetta partita dalla Solitude Production a base di un black folk piuttosto interessante ma anche decisamente manierista, si è gradualmente staccato da quelle sonorità, avvicinandosi sempre più al prog rock, all’ambient ed al neofolk, riducendo le intrusioni estreme al minimo indispensabile. “Kuu…” amplifica il senso di straniamento dalla realtà quotidiana generato dal precedente “Aava Tuulen Maa” grazie ad una struttura leggermente meno fruibile e a passaggi meno easy listening. Il neofolk darkeggiante dei nostri si mischia perfettamente con un’elettronica mai invadente ma anzi assolutamente morbida ed ammaliante, con un prog rock delicato ed appena accennato e con un ambient assolutamente non marziale ma memore della lezione primordiale dei The Third And The Mortal. I Kauan insomma paiono avere trovato la luce in fondo al tunnel e certe atmosfere luminose e brillanti richiamano anche i Paathos, anche se questi ultimi erano molto più influenzati dal trip hop. Anton Belov, vero e proprio mastermind dietro al progetto, mette in musica un’elegia naturalistica perfettamente puntellata dal violino di Lubov Mushnikova; la voce del compositore di Chelyabinsk è decisamente migliorata con gli anni ed è stata anch’essa epurata da ogni tentazione estrema. All’interno delle quattro lunghe tracce vi sono momenti più “facili” uniti ad altri più strutturati; in “Kauniin Kuun Savelen” e nella conclusiva “Suora Liila Sydankarya” si raggiungono momenti di pathos emotivo vertiginosi, grazie ad un’ariosità melodica impossibile da riscontrare all’interno del mondo metal. Se siete amanti di melodie soffuse, tastiere carezzevoli, archi struggenti e non disdegnate qualche passaggio di classica, allora “Kuu…” è il lavoro che fa per voi. Piccola curiosità finale: pur essendo i nostri dell’estremo sud della Russia, vicino al confine con il Kazakhstan, i testi sono tutti composti e cantati in finlandese.

TRACKLIST

  1. Tähtien Hiljainen Laulu
  2. Kauniin Kuun Sävelen
  3. Ikuinen Junan Kulku
  4. Suora Liila Sydänkäyrä
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