
7.5
- Band: KAUAN
- Durata: 00:39:00
- Disponibile dal: 13/12/2013
- Etichetta:
- Blood Music
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Questo nuovo lavoro dei Kauan arriva dopo i due classici anni di attesa dall’ultimo “Kuu…” (2011) e in qualche modo fa chiudere quel complesso percorso di ricerca sonora che ha visto protagonista il gruppo russo sin dai suoi esordi. Un percorso che ha visto i Nostri esplorare in varie fasi sonorità doom, black metal, post rock e dark-ambient e che con “Pirut” arriva ad un punto di riflessione. A causa delle sue atmosfere freddissime, questo lavoro sembra minimale e scarno ad un primo ascolto, ma in realtà racchiude una sorprendente omogeneità negli arrangiamenti, un filo conduttore di ricerca che restituisce atmosfere intimistiche e allo stesso tempo sentori di metal estremo per un compendio di tutto ciò che sin qui è stato sinonimo del suono Kauan. In passato i Nostri avevano dato l’impressione di voler dedicare ogni loro release ad una specifica influenza sonora, tanto che in certi casi poteva risultare difficile continuare ad accostare il progetto al mondo metal, ma l’idea alla base di “Pirut” sembra invece essere un pochino diversa: il fluire cosmico, l’arpeggio acustico-flebile, l’effettistica onirica e reiterata e le orchestrazioni vengono sorretti e/o interrotti da momenti elettrici e da vocalizzi estremi distribuiti con maestria, come propagazione di indefinite vibrazioni perse in spazi sconfinati. Un doom metal arioso, progressivo e sfaccettato, che reca in sé elementi poetici quanto enigmatici. Un suono pulsante, cerebrale, teneramente emotivo, che unisce idealmente Shape Of Despair, The 3rd and the Mortal e Antimatter, spesso giocato su equilibri fragili, ma gestito splendidamente da una formazione – ora divenuta quintetto – abile a curare ogni singolo aspetto di un suono così complesso. Poco meno di quaranta minuti, una sola lunga composizione divisa in otto capitoli, un procedere distensivo popolato da ricordi affioranti, presagi in flashback, lievità e spleen. Ascolto perfetto per queste gelide giornate.