7.0
- Band: KENOS
- Durata: 00:31:31
- Disponibile dal: 18/05/2018
- Etichetta:
- My Kingdom Music
- Distributore: Audioglobe
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Nonostante una gestazione durata in realtà parecchi anni, “Pest” vede la luce ad otto anni di distanza dall’ultimo “X-Torsion”, lasso di tempo più che ampio per poter curare con attenzione ogni dettaglio del nuovo arrivato. Quarto capitolo nella discografia del gruppo italiano, “Pest” ha avuto infatti tutto il tempo per limare ulteriormente le caratteristiche già presenti nei dischi precedenti, dando vita ad un prodotto essenziale nella forma e nella durata ed evitando di appesantire il discorso con evoluzioni e fraseggi troppo complessi. La devastante unione ritmica tra chitarra e batteria, sostrato possente di gran parte del materiale, fa solo da trampolino alle vorticose progressioni melodiche che i Kenos sanno assumere con repentina malleabilità nel giro di poche battute, melodia intesa sempre però con carattere teso e caustico che ben si amalgama al death metal cangiante della band. La prima “Sons Of Martyrdom” concentra nella sua durata un po’ tutte le anime del progetto, da quella più furiosa dei riff in apertura a quella più sospesa del seguito, passando persino per un rapido stacco acustico che non stravolge fortunatamente l’incedere acceso della canzone. Ad ogni modo, sono diversi gli umori che la band sa assumere, sottolineandone di canzone in canzone gli aspetti migliori: della prima parte della scaletta, piace la violenza che pervade “Buried And Forgotten” e “Leave Me Now”, mentre “My Wooden Frame” prosegue in un percorso più sinuoso addentrandosi in atmosfere oscure ben introdotte ma troncate forse con troppa superficialità nel finale. L’atmosfera generale sembra distendersi negli ultimi episodi dell’album, lasciando lo spazio per mettere in primo piano le eccellenti doti tecniche e compositive dei Kenos in “Shooting At The Moon” e la loro fulminea capacità esecutiva in “The Sweeper Of Remains”, ultimo attacco tecno-death di un percorso passato attraverso sensazioni differenti, anche contrastanti tra loro a volte nel voler unire pesantezza e melodia, ferocia e tecnica sotto lo stesso tetto, ma gestite secondo un intento generale che sa dare loro una convincente interpretazione d’insieme. A ben vedere quindi, non si è trattato solamente di un procedimento di limatura quanto ad una vera e propria espansione per la musica dei Kenos, che a distanza di oltre quindici anni dai primi esperimenti e dalle prime pubblicazioni, arrivano oggi a possedere la giusta esperienza per dimostrare al meglio e con la dovuta credibilità, la loro complessa ed eccentrica idea di death metal e mostrando al contempo la capacità di rinnovarsi, ed in meglio, invece di ripetersi nei confronti del passato.