KERASFÓRA – Six Nights Beyond The Serpent’s Threshold

Pubblicato il 20/06/2024 da
voto
6.5
  • Band: KERASFÓRA
  • Durata: 00:31:23
  • Disponibile dal: 14/06/2024
  • Etichetta:
  • Iron Bonehead Prod.

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Mentre molte band black metal passate e presenti usano i synth come una coperta atmosferica (spesso con discrezione, per timore di essere accusati di essere un-true), [Kerasfòra] li colloca in primo piano attraverso ‘Six Nights’.[…] in qualche modo, ‘SNBTST’ riesce a essere più BLACK METAL di tutto’.
Così Iron Bonehead, label tedesca sotto la cui egida esce “Six Nights Beyond The Serpent’s Threshold”, primo album della one-man-band cilena Kerasfòra, sul disco appena citato. Tralasciando gli aspetti evidentemente grotteschi del comunicato, in alcune di queste affermazioni non solo c’è un fondo di verità, ma ci sono anche delle buone chiavi di lettura per capire cosa aspettarsi dal progetto di cui ci stiamo occupando.
Innanzitutto, Kerasfòra è effettivamente una creatura dall’allure trve, nelle intenzioni e nella sostanza. Che sia figlia di una mente sola, in ottemperanza con la misantropia partenogenetica del black più black, si nota parecchio. Si notano anche tutte le caratteristiche dei lavori scritti, registrati e prodotti in cameretta; in cui tutto, ma proprio tutto, è votato al culto del low-fi. Infine, si avverte una sorta di impermeabilità alle mode e allo scorrere del tempo – la stessa che rende certi prodotti underground difficili da datare ad un primo ascolto.
Secondariamente, Iron Bonehead ha ragione quando individua nell’uso dei synth la caratteristica più interessante e originale di questo lavoro. Non tanto perché sono in primo piano (roba che faceva trent’anni fa un tizio talmente true da farsi vent’anni per incendio doloso e omicidio), quanto perché vengono utilizzati con un approccio istintivo, quasi ‘infantile’: Kerasfòra traccia con poche dita melodie elementari che, spesso ripetute in loop, conferiscono ai brani una sfumatura inquietante piuttosto atipica.
A conferma di quanto legge nella presentazione fornita dall’etichetta, siamo molto distanti dai tappeti sonori tipici dell’atmospheric black, ma anche dalla solennità degli Emperor o dalla teatralità dei Dimmu Borgir. Piuttosto, c’è nella proposta di Kerasfòra una vena un po’ gotica e un po’ psichedelica che non sembra avere molte pietre di paragone, quantomeno nella scena black metal.
“Six Nights Beyond The Serpent’s Threshold” è quindi un disco rudimentale, costruito con mezzi ridotti all’osso e prodotto ai minimi termini; ma è anche un lavoro dal quale emerge un fascino peculiare. Dietro il songwriting grezzo e il sound a tratti quasi ostile, si nascondono ispirazioni a loro modo sorprendenti: “Of Fire And Night” è una sorta di pizzica acida, rallentata e in chiave minore; “Of Omniscence And Mystery” si regge su un paio di battute di synth ripetute ossessivamente su una chitarra che svolge, questa sì, il ruolo del ‘tappeto’ sonoro, con un effetto insolitamente allucinogeno; perfino i brani in cui la vena atmospheric emerge più chiaramente, come “Of Consternation and Ecstasy” e l’interessante “Of Darkness and Confusion”, sono caratterizzati da una singolare declinazione space-psych.
Un lavoro di confine, sicuramente tra generi diversi, ma anche, forse, nella carriera di Kerasfòra, che potrebbe diventare una sorta di micro-cult per pochi adepti.

TRACKLIST

  1. Of Night and Fire
  2. Of Omniscience and Mystery
  3. Of Consternation and Ecstasy
  4. Of Enlightenment and Fall
  5. Of Darkness and Confusion
  6. Of Serpent and Return
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