7.5
- Band: KING DUDE
- Durata: 00:34:00
- Disponibile dal: 13/03/2020
- Etichetta:
- Ván Records
- Distributore: Audioglobe
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Quando una persona presenta se stessa o un proprio progetto con il chiaro intento di creare grandi aspettative, otto volte e mezza su dieci sta per rifilarvi un pacco. Non sappiamo se anche voi applichiate questo principio nelle vostre relazioni umane e lavorative, ma quando siamo arrivati in fondo alle immodestissime autocelebrazioni con cui King Dude ha corredato l’anteprima del suo nuovo album è più o meno quello che abbiamo pensato. L’ascolto di “Full Virgo Moon” è stato quindi preceduto da un tiro alla fune interiore tra un cattivo presagio e la nostra pluriennale fiducia verso Cowgill e la sua musica. Il verdetto? Come spesso accade, abbiamo per voi una notizia buona e una meno buona.
Quella buona è che ‘pacco’ sarebbe un termine ingeneroso, per non dire ingiusto, col quale definire “Full Virgo Moon”. Se “Music To Make War To” vi ha lasciato qualche rimpianto per il Cowgill vecchia maniera, questo disco vi farà abbastanza felici, specie se lo ascoltate aspettandovi una sorta di piccolo show acustico in qualche pub dell’America più profonda. “Full Virgo Moon” è più che altro un romantico ritorno alle origini, una specie di racconto per voce e chitarra del proprio passato messo insieme con il senno umano e artistico di poi. Mestiere ed esperienza limano, arrangiano, perfezionano, ma solo quel che basta: la genuinità e l’atmosfera complessiva di questi piccoli paesaggi neo-folk non ne escono alterate.
La notizia meno buona è che “Full Virgo Moon” suona come una retrospettiva, con tutti i problemi del caso. In un momento in cui il panorama del dark folk è sempre più affollato e sempre più fresco, nei circa trentacinque minuti di ascolto qualcosa spicca (“My Rose By The Sea” e la titletrack su tutte, menzione per “Forty Fives Say Six Six Six” e il suo piglio fumosissimo) e qualcosa meno (“Make Me Blind”, che sicuramente qualcuno difenderà, a nostro parere diventa veramente interessante grazie al gioco di prestigio di “A Funeral Song for Atheists”). Il tutto finisce per suonare un po’ come King Dude che fa King Dude, con la consueta qualità ma senza grosse sorprese. Un bell’album di vecchie foto, insomma. A conti fatti, più che il prodotto di “uno degli artisti più pericolosi del nostro tempo” (cit.), “Full Virgo Moon” sembra fare fede al suo titolo, dal momento che la Luna piena in Vergine dovrebbe stimolare il desiderio di fare ordine nella propria soffitta interiore.
PS. Per chi ci crede, il disco esce nella settimana in cui osserviamo proprio la situazione astrologica che dà il nome all’album.