KING OF NONE – In the Realm

Pubblicato il 26/04/2024 da
voto
7.5
  • Band: KING OF NONE
  • Durata: 00:52:00
  • Disponibile dal: 26/04/2024
  • Etichetta:
  • Argonauta Records

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Per una grigliata ben riuscita occorrono molta pazienza e tutte quelle distrazioni che permettano a quella pazienza di non esaurirsi. In questo contesto, ognuno ha i propri trucchi: salame, Pringles, chiacchiere, bruschette, un frigorifero in garage zeppo di birre, e così via.
Bene, i King Of None sono l’equivalente musicale di tutto ciò che sta sul tavolo in attesa che l’addetto alla brace dia il proprio benestare agli ospiti. Smessi i panni fin troppo ossequiosi di apostoli del verbo Kyuss (come evidenziato dal primo album “Weightless Waters”), i cinque musicisti finlandesi si presentano con un lavoro che amplia significativamente il loro bagaglio di influenze, senza comunque abbandonare il sentiero dello stoner che ne ha contraddistinto la carriera.
“In The Realm” si avvale con successo dell’esperienza di Argonauta Records e del produttore Brad Boatright (Audiosiege) in questo campo, per colorare nove brani dalla scrittura solida con sfumature inedite, sin dall’iniziale “Speeder Approaching” (scelta saggiamente come primo singolo), hard rock dal ritornello figlio dei migliori Monster Truck che introduce il successivo “Low’n’Slow”, dove una melodia minimale e pop attraversa un formidabile intreccio di chitarre creato da Aleksi Kärkkäinen e Juha Pääkkö. Miiro Kärki, dal canto suo, si dimostra una voce versatile, capace di muoversi con dimestichezza da un timbro carezzevole (“Thousand Light Year Stare”, ballata elettrica che potrebbe appartenere di diritto al repertorio degli Alice In Chains) a uno più graffiante (“DPD”, l’unico pezzo che mostra ancora legami con i Kyuss), mentre le origini della band si percepiscono in coda al disco con “The Man Who Bought the Multiverse” (un plauso al titolo) che lambisce lo stoner doom dei Windhand e “Crab Nebula”, dove invece sono omaggiati gli Spiritual Beggars.
Tra i pezzi migliori di un album già più che soddisfacente spiccano “Lizard For Brain”, strepitoso hard blues appeso alle barbe degli ZZ Top, e “For The Ride”, piccolo saggio di hard rock desertico che John Garcia avrebbe cantato con piacere.
In definitiva, “In The Realm” è destinato a diventare uno dei dischi preferiti del 2024 tra gli appassionati del genere, e riuscirà conquistarsi la simpatia di quelli a cui capiterà di sentirne i brani, nell’ingannare il tempo di cottura di una costata.

TRACKLIST

  1. Speeder Approaching
  2. Low'n'Slow
  3. DPD
  4. Thousand Light Year Stare
  5. Lizards for Brains
  6. For the Ride
  7. Snail Trail
  8. The Man Who Bought the Multiverse
  9. Crab Nebula
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