KING WITCH – III

Pubblicato il 24/06/2025 da
voto
8.0
  • Band: KING WITCH
  • Durata: 00:43:33
  • Disponibile dal: 27/06/2025
  • Etichetta:
  • Listenable Records

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Nell 2020 abbiamo fatto la conoscenza degli scozzesi King Witch, promettente formazione dedita ad un heavy metal dalle tinte doom, che cercava sì di mantenere la tradizione di formazioni come Black Sabbath e Candlemass, ma provava efficacemente a trovare anche una propria strada, con un sound curato e contemporaneo e, soprattutto, con uno stile vocale abbastanza unico.
La cantante Laura Donnelly, infatti, si distingueva grazie a capacità tecniche eccellenti, egregiamente supportate da un timbro molto particolare, femminile sì, ma con qualcosa di androgino, che lo rendeva particolarmente duttile nel dare corpo e spessore al sound della band.
“Body Of Light”, il loro secondo album in studio, ci aveva convinto, ma avevamo la sensazione che la band non fosse ancora riuscita ad esprimere al meglio il proprio potenziale, per via di una scrittura abbastanza solida ma non in grado di emergere davvero come avremmo voluto. Ci fa molto piacere, quindi, constatare come “III” faccia compiere un bel salto in avanti alla band, con un disco ancora più stratificato e personale, che rinuncia in parte alla componente più cupa del doom, guadagnando però in dinamismo ed efficacia.
Abbiamo, quindi, canzoni perfettamente bilanciate, come l’iniziale “Suffer In Life” o “Sea Of Lies”, in cui i riff sabbathiani e la sezione ritmica fanno da fondamenta, solide e rocciose, su cui può inerpicarsi e la voce squillante e potente di Donnelly, che, come un acrobata, salta da una sporgenza all’altra, senza apparente sforzo. Efficaci anche gli episodi più malinconici e mesti, come “Behind The Veil”, che alterna momenti acustici a passaggi più robusti e rabbiosi; oppure “Little Witch”, che abbraccia invece sonorità folk, che si integrano perfettamente nel tessuto musicale della band.
Prima di chiudere, infine, non possiamo non citare almeno “Digging In The Dirt”, con le sue atmosfere classic metal, anch’esse gestite ottimamente, e soprattutto “Last Great Wilderness”, composizione più lunga e stratificata, che riassume quanto detto finora con una progressione sonora invidiabile ed un equilibrio di chiaroscuri che dimostrano in maniera evidente quanto la band abbia lavorato efficacemente per trovare una propria personalità ben definita e credibile in ogni aspetto.
A conti fatti, dunque, è la band stessa a fornirci la migliore chiave di lettura della sua proposta, grazie alla (splendida) copertina scelta per “III”. Nella musica dei King Witch ci sono due anime: una oscura, inesorabile e sinistra, ed un’altra vitale, selvatica ed indomabile. Due anime distinte e speculari, che però sembrano ricorrersi in un moto circolare fatto di luci ed ombre, giorno e notte, vita e morte.
Non è facile raggiungere questo livello, soprattutto suonando un genere già ampiamente canonizzato da decenni; i King Witch, però, hanno saputo sfruttare al meglio i cinque anni trascorsi dal loro precedente album, affinando la loro scrittura, definendo meglio il proprio sound e tagliando quel po’ di zavorra che toglieva loro parte dello slancio (l’album, per dire, dura quarantatré minuti, contro i sessanta di “Body Of Light”).
Un percorso mirabile, che li ha migliorati sotto ogni aspetto. Di questo passo, chissà quali sorprese avranno in serbo per il futuro.

TRACKLIST

  1. Suffer In Life
  2. Deal With The Devil
  3. Swarming Flies
  4. Sea Of Lies
  5. Behind The Veil
  6. Diggin In The Dirt
  7. Little Witch
  8. Last Great Wilderness
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