7.5
- Band: KLOGR
- Durata: 00:51:30
- Disponibile dal: 06/10/2017
- Etichetta:
- Zeta Factory
- Distributore: Goodfellas
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In un mercato musicale sempre più inflazionato e frammentato è fondamentale tenere alta l’attenzione dei potenziali ascoltatori, e da questo punto di vista in Italia pochi nomi del circuito ‘underground’ possono vantare il curriculum dei Klogr, giunti alla sesta pubblicazione (tra full-length, EP e live) in sei anni, e rodati da tour di supporto a grossi nomi del panorama alternative rock / metal (Guano Apes, Prong, Limp Bizkit, The Rasmus) in Italia e all’estero. Forte di una nuova line-up – capitanata come sempre dal cantante-chitarrista Gabriele ‘Rusty’ Rustichelli e dal talentuoso chitarrista Pietro Quilichini, rispettivamente mente e anima del progetto Klogr – il quartetto denominato come l’equazione di Weber-Fechner torna con quello che era preannunciato come il disco della definitiva consacrazione, dopo i pur validi “Black Snow” e “Till You Decay”. Mescolando come da tradizione passione per le sonorità alternative d’oltreoceano (senza mai scadere ne manierismo da ‘Tu vuò fà l’americano’), professionalità estrema su ogni fronte (dall’artwork al mixing, curato da chi ha lavorato con Tool e Smashing Pumpkins) e impegno sociale (nel caso specifico con un concept legato all’impatto distruttivo dell’uomo sul pianeta), “Keystone” conferma quanto di buono fatto sentire in precedenza, proiettando la band di Modena verso una dimensione sempre più internazionale. A voler essere cinici, manca forse l’acuto in grado di spiccare su tutto il resto e far guadagnare al disco maggiore airplay radiofonico – impresa solo sfiorata dalle varie “Sleeping Through The Seasons”, “Technocracy” e “Something’s In The Air” – ma d’altro canto proprio questa compattezza della tracklist rappresenta un ulteriore punto di forza, consegnando all’ascoltatore meno distratto un’opera da gustare nella sua interezza, aspetto in controtendenza in uno scenario da fast food musicale come quello attuale. Stanti le premesse, non possiamo certo parlare di una novità quanto di una piacevole conferma: per chi ancora non li conoscesse, e fosse alla ricerca di un album alternative metal in grado di unire compattezza ritmica e virtuosismi chitarristici, “Keystone” è senza dubbio un ottimo punto di partenza per avvicinarsi all’universo Klogr.