8.0
- Band: KNOCKED LOOSE
- Durata: 00:27:12
- Disponibile dal: 10/05/2024
- Etichetta:
- Pure Noise Records
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Da fieri sostenitori dell’undeground a vari livelli di scala e proporzioni, spesso ci interroghiamo su quanto sarebbe bello se tutti – o almeno una grossa fetta delle persone ‘normali’ – ascoltassero musica estrema.
A volte, paradossalmente, possiamo assistere ad uno strappo nelle logiche del mainstream dove band che di easy listening hanno poco niente riescono ad avere un successo dirompente, sproporzionato, francamente inspiegabile: così una band hardcore/metalcore come i Knocked Loose, tra il secondo ed il terzo album in studio, è stata l’incarnazione reale di questa ipotesi, accedendo a meccanismi riservati alle popstar come pezzi virali su Tik Tok, meme, l’esibizione al Coachella ed il supporto di giganti come Billie Eilish e Demi Lovato.
E’ in questo improbabile allineamento di pianeti che ci aspetteremmo una virata verso formule più appetibili e digeribili, per aggrapparsi e sfruttare l’incredibile flirt con il mainstream, come paiono suggerire i featuring con Poppy – uno dei più eclatanti progetti che tenta di fondere pop e metal appunto – e Motionless In White, alfieri dell’alternative metalcore da classifica.
“You Won’t Go Before You’re Supposed To”, in barba a tutte queste supposizioni, è invece un disco punitivo, distruttivo, pesante quanto vogliono tutti i fan del gruppo: lo suggerisce l’estenuante incipit di “Thirst”, che calca appositamente sull’estremismo e sulla velocità, quanto la pachidermica “Piece By Piece” coi suoi ruggiti che si frappongono alle strida al limite del fastidioso di Brian Garris.
E’ arrivando a “Suffocate”, con la reginetta Poppy, che viene cancellata ogni idea di faciloneria: Moriah Rose Pereira alza ulteriormente il pitch per una strofa estrema ed urlatissima, sussurra brevemente al microfono e getta l’ascoltatore nel panico per un folle breakdown che gioca con un beat reggaeton ed il rullante di “St.Anger”.
Nonostante i Knocked Loose non abbiano inventato nulla e non siano nemmeno propriamente hardcore, è chiaro come in questi nove brani ci sia più ispirazione e creatività di quanto la concorrenza riesca a mettere sul piatto, passando da riff estremi ed ansiogeni che abusano di panic chord e strizzano brevemente l’occhio al nu metal, sfruttando le influenze industrial di Candy e Harm’s Way ma allo stesso tempo inserendo ganci, ritornelli, crescendo e break vocali.
I KL conoscono i propri punti di forza e li sfruttano al meglio, i fan sanno cosa aspettarsi ma ogni volta la band riesce a recapitare un inatteso, ignorantissimo, meraviglioso extra. Così anche “Slaughterhouse part.2”, brano che ricambia l’ospitata di Garris sul disco dei Motionless In White, viene trasportato nell’universo spietato del quintetto del Kentucky, polverizzando l’appeal radiofonico con un “blegh“.
Espandendo ulteriormente la gamma emozionale sulle orme dell’eccellente EP “A Tear In The Fabric Of Life”, questo terzo disco in studio gode di un’arma segreta che ha un nome evocativo: Drew Fulk, conosciuto come WZRD BLD, è un producer candidato ai Grammy che passa da hip hop a metal e che riesce a riprendere l’infernale tono di chitarra, le urla scandite e strazianti, le parti di batteria mai così sperimentali con una definizione rara e la maestria in 4K che ha Zack Snyder per le scene di azione cinematografiche.
Titanico, inquietante, illogico, oscuro, profondo: “You Won’t Go Before You’re Supposed To” è il blockbuster che i Knocked Loose dovevano creare e hanno realizzato in questo delicato punto della propria carriera, in cui i traguardi vengono superati in maniera clamorosa e le cose si fanno sempre più sproporzionate. Per loro i limiti, al momento, non esistono.