KOLDBRANN – Ingen Skånsel

Pubblicato il 20/08/2024 da
voto
7.5
  • Band: KOLDBRANN
  • Durata: 46:38
  • Disponibile dal: 23/08/2024
  • Etichetta:
  • Dark Essence Records

Spotify:

Apple Music:

In più di venti anni di militanza, i colpi assestati dai Koldbrann non sono poi molti, eppure tutti sono andati a segno. La band black metal norvegese fa centro anche con il nuovo “Ingen Skånsel”, uscito dopo undici lunghi anni dalla pubblicazione del precedente full-length; nel mezzo sono stati comunque pubblicati dei singoli, a testimonianza del fatto che la formazione sia sempre stata attiva.
Se il risultato è quello devastante di “Ingen Skånsel”, allora i Koldbrann fanno bene a prendersi tutto il tempo necessario per dare alle stampe l’ennesimo grande album di black metal intransigente: a dispetto di quanto (comunque ottimo) fatto con i Craft, il fondatore Mannevond ha sempre dato un’impronta più moderna al black metal dei Koldbrann, ed anche il nuovo album è assolutamente al passo coi tempi.
Qui il black metal è devastante, procede senza deviazioni sulla strada che porta all’inferno, non ci sono esitazioni, non ci sono cedimenti alle sirene della melodia, qui sa tutto di morte e violenza; del resto il titolo dell’album parla molto chiaramente: “Ingen Skånsel” ovvero ‘nessuna pietà’.
Si parte subito alla grande con la title-track, già dopo pochi secondi si capisce che qui si parla la lingua nera del black metal nella sua essenza più ferale; inoltre, in questa canzone (ed in questa soltanto) sembra ad un certo punto di sentire gli echi dei Kvist ma spogliati del loro manto sinfonico.
Sensazioni da brividi che non finisco al primo capitolo di questo album da non perdere: si prosegue infatti con la successiva “Et Uomtvistelig Falsum”, ancora più devastante dell’opener. Alle sfuriate lanciate a tutta velocità, i Koldbrann sono maestri nell’alternare rallentamenti e poi rilanciare di nuovo la canzone, dimostrando di sapere benissimo come si fa a strutturare al meglio una canzone.
Si prosegue con “I Unaturens Vold”, brano che può solo essere nato da artisti norvegesi. Se cercate il caro, buon black metal dal sapore norvegese con grandi riff esaltati da midtempo travolgenti, allora i Koldbrann fanno, stavolta come in passato, al caso vostro. “Prosesjon Under Blyhimmel”, altro ottimo momento, è l’unico ad avere la caratteristica di muoversi principalmente su tempi lenti e cadenzati (un po’ come fanno i Khold), senza mai però risultare scontati o ripetitivi.
Il riffing mantiene sempre un buon livello ed è variopinto, si passa dalla violenza tagliente, ad un groviglio intricato sempre più stringente come le spire di un serpente, a volte sembra quasi ipnotico e rapisce l’ascoltatore per la sua musicalità sinistra. In un’occasione, invece, muta verso il thrash e talvolta si spinge quasi al black’n’roll, ma per periodi davvero brevi.
L’energia sprigionata in brani come “Maskiner Av Nihil” e “Forstanden Seiler Sin Egen Sjø” è notevole, ma c’è una scelta che fanno i Koldbrann, e che ormai sono in pochi a fare – e va elogiata per questo: come si faceva spesso negli anni ‘90, si lascia che le chitarre prendano da sole la scena per riempirla con tutta la bellezza dei loro riff portanti. Una soluzione che lascia spesso l’ascoltatore con il fiato sospeso, assorbe la melodia del riff e la fa esplodere nel momento in cui entra la base ritmica: a questo punto o viene lanciata alla velocità della luce, o viene resa pesante e opprimente come un macigno con tempi quasi doom. I Koldbrann hanno ancora questo dannato vizio di lasciare le vibrazioni libere e sospese per alcuni, esaltanti secondi per poi andarle a riprendere sprigionando tutta la loro energia grazie all’arsenale di una base ritmica davvero imponente.
Un plauso va alla band per quanto fatto in fase di produzione, davvero annichilente; unico neo è forse il volume di batteria che si perde leggermente nelle parti più veloci – che ovviamente sono moltissime – mentre invece mettendola ulteriormente inevidenza poteva diventare ancora più devastante. I suoni, invece, sono centrati, ottimi per dare corpo e profondità alle canzoni.
Un cenno doveroso, infine, va al bassista capace di intessere trame oscure che si dimenano come un cuore di tenebra in procinto di scoppiare.
Un album di buonissimo livello che poteva essere ancora più compatto ed esplosivo se decurtato di un paio di brani non fondamentali. Questa band sa benissimo come si suona black metal, non grazie ad un artefatto studio della materia in questione, ma perché la musica nera scorre nelle loro vene e “Ingen Skånsel” è il loro sangue versato.

TRACKLIST

  1. Ingen Skånsel
  2. Et Uomtvistelig Falsum
  3. I Unaturens Vold
  4. Prosesjon Under Blyhimmel
  5. Det Kryper Kaldt
  6. Maskiner Av Nihil
  7. Forstanden Seiler Sin Egen Sjø
  8. Fortærer Av Minne Og Form
  9. Rykk Skaperverket Opp Med Roten
  10. Vorde Eders Farkost En Katafalk
  11. Serenade Til Dødens Elende
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.