KONKHRA – Sad Plight Of Lucifer

Pubblicato il 28/11/2024 da
voto
5.0
  • Band: KONKHRA
  • Durata: 00:46:16
  • Disponibile dal: 29/11/2024
  • Etichetta:
  • Hammerheart Records

Spotify:

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Il ritorno dei Konkhra si presenta come un ennesimo tentativo di rinnovamento, dopo il generalmente modesto “Alpha and the Omega” del 2019. A cinque anni da quella prova, i veterani danesi tornano tuttavia con una nuova opera che evidenzia con ancora più insistenza le pecche del repertorio recente, da un songwriting macchinoso a una generale mancanza di ispirazione anche nei momenti più lineari.
Rispetto al disco precedente, si percepisce come la componente death metal sia qui non troppo ostentata per favorire un ritorno a un suono meno massiccio, più vicino a un thrash-death che sembra talvolta cercare una nicchia tra i recenti Testament e i Machine Head più metal degli ultimi tempi. Termini di paragone da prendere con le pinze, ovviamente, perché la band evoca entrambi alla lontana, più per un’impostazione a livello di riffing e di attitudine che di qualità.
Molti dei brani si sviluppano intorno a uno o due riff, ripetuti quasi ossessivamente, e spesso non riescono a evolversi in qualcosa di più articolato o interessante. L’opener/title-track mette in luce i limiti di questo metodo compositivo: un riff portante sulle prime anche gradevole, che però si ripete senza un chiaro sviluppo, con una semplicità tematica che diventa rapidamente prevedibile. Discorso applicabile anche e soprattutto a “Nothing Can Save You”, il cui incipit mostra una palese mancanza di profondità e creatività nel giro di pochi secondi.
La voce di Anders Lundemark qui abbandona in parte il growl per adottare un approccio più rauco e diretto, probabilmente nel tentativo di ricreare le arie di dischi a suo tempo apprezzati come “Weed Out the Weak”. Questo cambiamento, tuttavia, resta più nelle intenzioni che nei risultati: nonostante l’album tenti di recuperare una certa dinamicità rispetto ai toni più monolitici di “Alpha and the Omega”, i pezzi soffrono appunto di una struttura complessiva generalmente povera o comunque priva di brio, restando su un livello tutto sommato inferiore anche a quello dell’ultima fatica.
Tra le poche tracce che riescono a emergere dal resto dell’album, “Artificial Sun” rappresenta un’eccezione: con uno sviluppo leggermente più variegato rispetto agli altri brani, questa traccia si distingue per un’energia che pare rivelare il potenziale del nuovo approccio thrash-death che i danesi hanno tentato di abbracciare. Tuttavia, episodi come questo sono troppo sporadici per riuscire a compensare un lavoro che, nel complesso, lascia tiepidi.
Ai Konkhra non si chiede certo chissà quale inventiva – del resto la loro massima hit è una canzone semplice e contagiosa come “Facelift” – tuttavia, da una formazione con una carriera così longeva ci si aspetterebbe almeno una maggiore padronanza nel costruire riff e strutture che possano colpire l’ascoltatore. Quando anche questi elementi fondamentali mancano, come accade in gran parte di questo lavoro, è difficile per la band farsi notare, soprattutto in un panorama metal contemporaneo sempre più affollato e competitivo.

TRACKLIST

  1. Sad Plight of Lucifer
  2. Revolution
  3. Seven Plagues
  4. Nothing Can Save You
  5. The Lesser Key of Solomon
  6. August.6 1945
  7. Artificial Sun
  8. Magick
  9. Resurrection Machine
  10. Gates of Paradise
  11. Tentacles of Madness
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