7.0
- Band: KORPIKLAANI
- Durata: 00:50:36
- Disponibile dal: 01/05/2015
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Probabilmente gli anni di maggior successo dei Korpiklaani sono stati anche quelli della loro produzione musicale meno riuscita. Certo: il genere proposto dai folk metaller finnici non è già di per sè particolarmente longevo ed il “filone alcolico” si sposa bene alla musica ma, alla lunga, diventa un po’ stagnante. Forse, tra birra, vodka e tequila, Jonne ed i suoi compari hanno ritrovato una strada che avevano perso dopo “Tales Along This Road” e “Tervaskanto” (che, in una certa misura, segnava già un po’ di “stanca”); forse, all’epoca, furono proprio il passaggio ad un colosso come la Nuclear Blast e l’enorme successo di “Korven Kuningas” e “Karkelo” a portare la band ad eseguire un compito ben definito ed a recitare la parte degli allegri bevitori con tanto amore per la birra e poco per l’igiene personale. Ma già da “Manala” (2012) si era capito che tutto questo, ormai, andava stretto ai Korpiklaani ed in questo nuovo “Noita” il percorso sembra completarsi. I pezzi (“Lempo” e “Ämmänhauta” ne sono un ottimo esempio) sono più seri ed introspettivi; il sound, grazie alla presenza fissa di Sami Perttula alla fisarmonica e ad una presenza decisamente “centrale” del violino di Tuomas Rounakari, è più marcatamente folk, sopratutto negli arrangiamenti e, nell’insieme, la musica di questo disco appare più corposa e strutturata rispetto al passato. I Korpiklaani hanno fatto decisamente un balzo in avanti, componendo qualcosa che non è solo una serie di canzoni, ma che mantiene una coerenza ben marcata, formando una sorta di percorso. Non mancano episodi dal sapore “epico” (“Luontoni”) con un tiro che ricorda parecchio i primi Ensiferum, o mid-tempo abbastanza atipici per la band (la già citata “Lempo”), così come pezzi nel più classico stile Korpiklaani (l’opener “Viinamäen Mies”). C’è molta consapevolezza in questo disco, come se i Korpiklaani avessero voluto mostrare il loro lato più profondo e ci stiano dicendo che le varie “Vodka”, “Beer Beer” o “Happy Little Boozer” siano, forse, i loro pezzi più famosi ma non rappresentino più di tanto ciò che la band è davvero. Quello che resta è un bel disco, nuovo per i Korpiklaani (pur restando totalmente fedeli al loro stile), anche se queste “novità” sono evidenti sopratutto ai fan della band; per tutti gli altri potrebbe essere assimilabile ai migliori dischi della band finlandese. In definitiva “Noita” è un buon lavoro che riesce a risultare più che interessante, sopratutto per una band che sembrava aver già detto tutto quello che aveva da dire.