7.0
- Band: KORY CLARKE
- Durata:
- Disponibile dal: /09/2003
- Etichetta:
- Cargo Records
- Distributore: Frontiers
Kory ne ha fatta un’altra delle sue: il geniale singer di Detroit evidentemente non conosce il significato del termine coerenza, se è vero che “Opium Hotel” suona incredibilmente distante da quanto il vocalist aveva realizzato sino ad oggi. Non c’è più traccia del rock impetuoso (ed impegnato) dei suoi Warrior Soul nè l’attitudine easy del periodo Space Age Playboys. Restano le liriche (estremamente taglienti) mentre l’impronta sonora ha un taglio decisamente modernista: una sorta di incrocio fra le sperimentazioni della scuola di Manchester (Portishead in testa), come emerge da “Yummy House”, ed un garage rock basato su chitarroni ultraeffettati (“Religion Buzz”). In mezzo a questo marasma di drum ‘n bass e vocals filtrate la bellissima titletrack (chitarra acustica e voce) appare come una reliquia preziosa di un tempo irripetibile. Un esordio da solista ambiguo ed affascinante, ma inevitabilmente destinato ad un pubblico di nicchia.