6.0
- Band: KRAANIUM
- Durata: 00:40:00
- Disponibile dal: 18/09/2015
- Etichetta:
- Comatose Music
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A tre anni di distanza dallo scandaloso “Post Mortal Coital Fixation”, disco che nonostante le gravi lacune a livello formale e contenutistico ebbe comunque un certo riscontro negli ambienti death metal più sanguinari e oltranzisti, fanno il loro ritorno sulle scene i Kraanium dei fratelli Mats e Martin Funderud, questa volta con un’opera che sembra voler aggiustare un poco il tiro rispetto al passato. Intendiamoci, “Chronicles Of Perversion” non farà cambiare idea a tutti coloro che legittimamente reputano la proposta del quintetto anglo-norvegese sopravvalutata e di gran lunga inferiore rispetto a quella di altri act del filone “brutal” come Indecent Excision, Guttural Secrete e Abominable Putridity, ma è sufficiente meno di un ascolto per accorgersi di come – per la prima volta nella carriera della band – questo album offra qualcosa di vagamente passabile e fruibile sul piano della qualità, ravvisando timidi passi in avanti sia in materia di songwriting che di cura per i dettagli. Pur rimanendo ancorati ad un death metal ignorante e grassissimo di chiara ascendenza Devourment, fatto di cadenze pachidermiche e continui affondi da parte delle chitarre, oggi i brani risultano un filo più tecnici e scattanti, con un riffing che per lo meno prova a variare il suo incedere ed una sezione ritmica che agisce basandosi su un costrutto anziché andare completamente a casaccio come nel suddetto “Post Mortal…”. Nulla di particolarmente straordinario o fantasioso, sia chiaro, ma neppure così piatto da premere in continuazione il tasto “skip” per arrivare in fretta alla fine della tracklist, con episodi come “Hung By Your Entrails” e “Fermented Uteral Mastication” (il pessimo gusto nei titoli non è cambiato) a spiccare sul resto grazie a passaggi insolitamente strutturati e catchy. Detto di una resa sonora decorosa che rinuncia una volta per tutte al fastidiosissimo effetto “fustino del detersivo” della batteria, non ci resta che consigliare l’ultima fatica dei Kraanium al solito manipolo di die-hard fan dell’orrido e del gutturale, sicuri che vi troveranno qualche spunto d’interesse. Tutti gli altri, coloro i quali reclamano dalla musica un minimo di profondità e dinamismo, si tengano assolutamente alla larga da questo pozzo di sonorità cavernicole e frattaglie maleodoranti.