5.0
- Band: KRAANIUM
- Durata: 00:35:15
- Disponibile dal: 29/05/2012
- Etichetta:
- Comatose Music
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Un gruppo come i Kraanium è l’emblema di quel groovy/slam death metal ignorante che la scena “brutal” death metal underground ed etichette come Amputated Vein, Brutal Bands, Sevared e appunto Comatose provano a smerciare a un tanto al chilo. Non che questi norvegesi siano completamente privi di brio e lucidità nel songwriting, ma è anche vero che basta ascoltare giusto un paio di brani per identificare l’indirizzo stilistico della band e avere un’idea assolutamente precisa di che cosa contengano i suoi album. In pratica, ascoltato un brano, ascoltati tutti, con buona pace degli sforzi profusi dai Nostri per ideare i titoli più contorti e di cattivo gusto possibile. Detto che un suono di rullante alla “St Anger” di certo non aiuta, bisogna veramente essere grandi fan del midtempo pachidermico e gutturale per apprezzare in toto un album come “Post Mortal Coital Fixation” – o anche per arrivare al termine della tracklist senza fare i conti con un minimo di noia – perchè la formula compositiva è sempre la stessa, le ritmiche variano soltanto lievemente e le ripetizioni a livello di guitar-work sono tante, tantissime. Una band come i Devourment, nonostante abbia alle spalle una carriera ormai quasi ventennale, risulta tutt’ora più catchy e coinvolgente dei Kraanium, ma, volendo citare realtà più recenti, potremmo dire lo stesso riferendoci a Putridity o Abominable Putridity (perdonate la reiterazione, ma in questo genere persino il vocabolario è ripetitivo). A proposito di Abominable Putridity, questi ultimi vengono persino omaggiati dai Kraanium con una cover di “Entrails Full Of Vermin”; ora non è nostra intenzione accanirci, ma il fatto che i norvegesi decidano di registrare una cover di un brano del 2007 di una band loro contemporanea fa effettivamente cadere le braccia: se queste sono le loro sole influenze (“brutal” e slam dell’ultimo lustro e poco più), allora i Nostri sono decisamente destinati a confezionare sempre e comunque musica derivativa (per di più poco ispirata). Intendiamoci, una cover dei Cannibal Corpse sarebbe stata altrettanto noiosa, ma almeno si sarebbe configurata come un tributo a dei veri maestri; sembra invece che ai Kraanium faccia piacere essere inseriti solo ed esclusivamente in un determinato sotto-filone, nonchè essere accostati alla solita manciata di band, davanti alle quali, peraltro, sfigurano spesso e volentieri. Comprendiamo il loro essere fan, prima che musicisti, ma resta il fatto che i Kraanium di “Post Mortal Coital Fixation” siano destinati a essere capiti soltanto da una ristrettissima cerchia di ascoltatori.