7.0
- Band: KRISIUN
- Durata: 32:01:00
- Disponibile dal: 22/09/2003
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Self
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Ecco ritornare sul palcoscenico metal i prodi nipotini dei Sepultura, i degni eredi, i più fedeli ed accaniti rappresentanti del metallo “brasileiro”, feroce e lacerante come pochi! I Krisiun sono giunti ormai al quinto full-length album e la loro carriera, pur non avendo mai avuto leggendari momenti d’ispirazione, si può definire pienamente soddisfacente: avendo sempre addosso la pesante ombra della band dei fratelli Cavalera (dischi quali “Schizophrenia” e “Beneath The Remains”, oltre ai vari Slayer, Venom e compagnia irriducibile, devono essere stati più di un’influenza per il trio di Rio Grande Do Sul), sfornando dischi le cui copertine non facevano altro che ricordare un certo tipo di sonorità e suonando in lungo e in largo per il mondo con tutti i più grossi nomi delle scene black, death e thrash, è sinceramente molto difficile criticare questo gruppo. Alex Camargo e i fratelli Moyses e Max Kolesne si confermano compositori spietati e senza tentennamenti, donando ai brani di “Works Of Carnage” abbondanti dosi di brutalità e furia estrema che non possono non essere apprezzate da chi ama tali proposte. Trenta minuti e poco più di massacro incessante, introdotto (proprio come in dischi quali “Arise”) da un intro disturbante, composto da rumorini vari ed inquietanti, che esplode poi nella roboante “Thorns Of Heaven”, prima di una serie di mitragliate senza tregua. Il growling corposo ed esperto di Camargo sembra quasi trovar difficoltà nell’emergere, sfidato com’è dall’irruenza della parte strumentale, alla quale è costretto a cedere il passo spesse volte, vittima di assoli che per Andreas Kisser sono nebbiosi ricordi d’infanzia. Il riffing tagliente e monolitico annichilisce ogni tentativo di ribellione e, nel caso della claustrofobica “Slaughtering Void”, rischia di far sanguinare sul serio i nostri cari padiglioni auricolari. Fino alla sesta traccia non vi è alcuna sosta: il viaggio attraverso la distruzione aumenta solo d’intensità e vigore, fugando ogni dubbio sull’attitudine in auge ai Krisiun. “War Ritual” spezza il ritmo, intermezzo riempito da suoni guerraioli, chitarre distorte e drumming improvvisato, prima di lasciare il campo alle due mazzate “Wolfen Tyranny” e “Sentinel Of The Fallen Earth” (solo il titolo incute preoccupazione…). Infine, dalle ceneri di “Shadows”, ecco spuntare una vecchia conoscenza, ovvero “In League With Satan” dei padri Venom, qui maciullata per bene dal combo carioca. Inutile ed incomprensibile l’ultima traccia, un classico outro “rumorista” che serve a placare gli animi. Come già detto, difficile criticare questo lavoro, uscito per la Century Media, quindi avvolto da un alone di perfezione a partire dalla confezione del promo…i Krisiun non chiedono molto al metal: suonare, divertirsi e sputare fuori la rabbia che cova dentro. Per cui, non credo ci sia molto da chieder loro se non pesantezza immane, velocità supersonica e scariche d’adrenalina a catinelle. Tutto questo, in “Works Of Carnage”, c’è! Che la carneficina sia con voi!