7.5
- Band: KRYPTS
- Durata: 00:39:36
- Disponibile dal: 19/02/2013
- Etichetta:
- Dark Descent
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Due anni dopo un folgorante EP su Detest Records con cui si imposero con prepotenza nel firmamento del rinato death metal di una volta, i Krypts si ripresentano con un full-length che segna una tappa importante nell’evoluzione del suono della band. La rabbia e la pesantezza dell’esordio vengono, con intelligenza e gusto, incanalate in una produzione più curata, che conferisce al materiale un tiro e una profondità mai lambite in precedenza. Di certo, non vi è voglia di sperimentare o di andare oltre i canoni di un sound costruito in origine oltre vent’anni fa dai veri padri di questo genere musicale, ma si percepisce chiaramente la volontà di gonfiare il più possibile – sebbene in maniera organica – le proprie trame sonore. In ambito metal, è la più vecchia delle espressioni, ma in questo “Unending Degradation” basso e chitarre ritmiche risultano veramente pesanti come dei macigni. I riff di Ville Snicker esplodono chiari e possenti, creando una base robustissima e al tempo stesso “orecchiabilie” su cui il lavoro solista si muove alla grande. Quest’ultimo dona continue sfumature di colore a brani che attingono alle fonti sacre di certo death metal novantiano (Grave di “Into The Grave”, Demilich, Convulse) ma che mantengono quasi costantemente un’aura doom che può pure chiamare in causa ora i vecchi Asphyx, ora i Paradise Lost dei demo. La formazione finlandese è riuscita nell’intento di far crescere il suo progetto musicale non snaturandolo, bensì arricchendolo di piccoli, positivi, nuovi elementi, soprattutto a livello di suoni di insieme e di atmosfera. “Unending Degradation”, per certi versi, colpisce infatti quasi più per la sua dimensione ombrosa, quasi invernale, più che per la propria effettiva aggressività – anche se certi riff sono da puro headbanging. C’è intelligenza e c’è estro in questi ragazzi, i quali stanno percorrendo il loro sentiero artistico con umiltà, dimostrando già al primo album invidiabili doti di coerenza e istinto. Forse è ancora presto per affermare che i Krypts abbiano la strada in discesa, ma “Unending…” è senz’altro una delle opere death metal più oneste e concrete sentite negli ultimi tempi. Quando suonare “semplice” dà ottimi frutti.