8.0
- Band: KUBLAI KHAN
- Durata: 00:14:22
- Disponibile dal: 01/04/2022
- Etichetta:
- Rise Records
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Anche i Kublai Khan scelgono un EP per dare il boost ai prossimi tour in una situazione post-pandemia particolarmente ricca di uscite discografiche. Tra le band hardcore in circolazione i texani sono da anni una spanna sopra la concorrenza, mantenendosi riconoscibili e inalterati: forse per la provenienza geografica, forse perchè si tratta di un quartetto, sicuramente per lo stile asciutto ma devastante i Kublai Khan sono un po’ i Pantera dell’heavy hardcore, con un passo, uno swag e un groove quasi inarrivabile. “Lowest Form Of Animal” si annuncia da subito fondamentale per la discografia del gruppo grazie alla piccola perla “Swan Song”, singolo ed opener dell’album, una dedica molto amara al genere femminile che vede nella partecipazione di Scott Vogel dei Terror ulteriore spessore e carico emotivo. Altra bomba atomica che manderà le sale in subbuglio è sicuramente “Dynasty”, animata nel suo minimalismo da un riff principale diabolico, stop-and-go dannosissimi in un crescendo incessante ed impietoso. “Loyal to None” e “Resentment” sono comunque da manuale, mentre “Taipan” spezza in maniera concitata la tracklist chiudendo poco dopo il minuto. Crudo, essenziale e diretto, scevro di qualsiasi tipo di melodia, scolpito dalla gola del frontman Matt Honeycutt e costruito sui curatissimi schemi ritmici di una band che nella sua semplicità riesce a non essere mai noiosa o stagnante. Quattordici minuti fatti di materiale di altissima qualità, da digerire con tutta la calma del mondo: “Lowest Form Of Animal” è un’estensione della discografia dei Kublai Khan che conferma la loro posizione nei ranghi della scena, rendendoli ancora più stilosi, severi e punitivi nel loro percorso che siamo sicuri regalerà ancora parecchie soddisfazioni.