6.5
- Band: KUOLEMANLAAKSO
- Durata: 00:45:17
- Disponibile dal: 04/03/2022
- Etichetta:
- Svart Records
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Quarto album per i Kuolemanlaakso, una delle tante band finlandesi che hanno metabolizzato a modo loro diversi sottogeneri extreme metal e li hanno fusi assieme, spesso con gusto e talvolta con qualche azzardo stilistico. Non è mai stato facile etichettare questa band (sempre se sia necessario farlo) che conserva le sue radici doom metal per poi spaziare attraverso mille passaggi dal gothic metal sino al death/black. L’album si apre – un po’ inaspettatamente a dire il vero – con un brano classic doom influenzato dai My Dying Bride e forse dai conterranei Shape Of Despair degli inizi. I brani successivi, invece, mantengono le aspettative di un album variegato creato ad arte da un gruppo che è riuscito a crearsi un sottile trademark personale e coeso nonostante la proposta musicale in questi album sia stata di fatto eterogenea. Gothic e doom metal si intrecciano spesso senza disdegnare qualche trovata bizzarra dal sapore un po’ esotico ed orientaleggiante: un buon esempio di tutto ciò, grazie alle sue melodie suadenti, è “Kuohuista Tulisten Koskien”, vicina ad alcuni passaggi degli Amorphis di “Tales From The Thousand Lakes” o anche di “Elegy”. Non mancano i momenti sospesi ed intimisti di “Surun Sinfonia” che a ben sentire preservano un velato senso epico chiamante in causa, seppur lontanamente, i Wyrd. Il capitolo successivo, per spezzare la finta monotonia, è più orientato idealmente al depressive black metal al quale si aggiunge una base death metal possente. Il brano conclusivo, invece, riassume un po’ tutto quello che la band finnica ha voluto musicalmente mostrare in questi anni. In ultima analisi possiamo dire che si tratta di un interessante intreccio di più influenze, per lo più circoscritte ai confini nazionali, che i Kuolemaanlakso hanno saputo offrire in modo non artefatto. Il precedente “M. Laakso (Vol. 1: The Gothic Tapes)” era musicalmente superiore in quanto più centrato e qualitativamente più ispirato, ma resta il fatto che questa band finnica sta cercando un proprio percorso sottraendosi, così facendo, a molte facili etichette.