KYLESA – Time Will Fuse Its Worth

Pubblicato il 24/01/2007 da
voto
6.5
  • Band: KYLESA
  • Durata: 00:39:29
  • Disponibile dal: /11/2006
  • Etichetta:
  • Prosthetic Records
  • Distributore: Andromeda
Streaming non ancora disponibile

La Prosthetic sembra puntare davvero molto sui Kylesa, immettendo sul mercato il loro terzo album a poco più di un anno di distanza dal buon “To Walk A Middle Curse” che, pur con parecchi difetti, era riuscito a colpire nel segno. Ora i ragazzi ritentano con questo “Time Will Fuse its Worth” e, registrata la presenza in consolle di Phillip Cope in vece di Alex Newport, iniziamo la disamina del lavoro. I nostri non si smentiscono e ci offrono ancora un album votato all’hardcore evoluto, allo sludge e al noise che ultimamente sembra vivere una seconda giovinezza. Senza scendere in dettagli spocchosi, basti sapere che innanzitutto il sound risulta più sporco e forse più adatto alle corde della band, accentuandone il mood fangoso e sporco che fa parte integrante delle sue influenze. Inoltre, uno dei punti a sfavore di “To Walk A Middle Course” era la voce femminile di Laura Pleasants che qui invece rende decisamente meglio e diventa ulteriormente sgraziata. Vi sono sempre dei rimandi ai Cathedral, influenza che risulta un po’ nascosta sotto tonnellate di distorsioni e dietro tre voci differenti, ma che esce in un brano quale “Hollow Severer” in tutta la sua prepotenza. Il lato migliore però la band lo mostra quando le partiture rallentano e si impantanano in uno sludge pesantissimo che puzza di sterco lontano un miglio. I Neurosis, soprattutto quelli della prima metà carriera, sono un altro tassello fondamentale nel sound dei nostri che però risulta meno cervellotico e maggiormente lineare rispetto a quello dei maestri. Forse la band ha voluto dare più spazio alla propria anima punkeggiante, ma i riff nervosi si sono fatti più rari ed anche la batteria ha un andamento più lineare. Insomma, i Kylesa sono una band in evoluzione che, a seconda dei periodi, ci mostra diverse sfaccettature della loro proposta, che però resta ben riconoscibile e anche abbastanza personale. Adesso siamo curiosi di sentire cosa metteranno sotto i riflettori con il prossimo album: chi scrive si augura che la svolta verso lo sludge sia decisa e marcata, in quanto parrebbe la cosa che ai ragazzi riesce meglio in assoluto.

TRACKLIST

  1. Intro
  2. What Becomes An End
  3. Hollow Severer
  4. Where The Horizon Unfolds
  5. Between Silence And Sound
  6. Intermission
  7. Identity Defined
  8. Ignor Anger
  9. The Warning
  10. Outro
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