6.5
- Band: KYLESA
- Durata: 00:39:29
- Disponibile dal: /11/2006
- Etichetta:
- Prosthetic Records
- Distributore: Andromeda
La Prosthetic sembra puntare davvero molto sui Kylesa, immettendo sul mercato il loro terzo album a poco più di un anno di distanza dal buon “To Walk A Middle Curse” che, pur con parecchi difetti, era riuscito a colpire nel segno. Ora i ragazzi ritentano con questo “Time Will Fuse its Worth” e, registrata la presenza in consolle di Phillip Cope in vece di Alex Newport, iniziamo la disamina del lavoro. I nostri non si smentiscono e ci offrono ancora un album votato all’hardcore evoluto, allo sludge e al noise che ultimamente sembra vivere una seconda giovinezza. Senza scendere in dettagli spocchosi, basti sapere che innanzitutto il sound risulta più sporco e forse più adatto alle corde della band, accentuandone il mood fangoso e sporco che fa parte integrante delle sue influenze. Inoltre, uno dei punti a sfavore di “To Walk A Middle Course” era la voce femminile di Laura Pleasants che qui invece rende decisamente meglio e diventa ulteriormente sgraziata. Vi sono sempre dei rimandi ai Cathedral, influenza che risulta un po’ nascosta sotto tonnellate di distorsioni e dietro tre voci differenti, ma che esce in un brano quale “Hollow Severer” in tutta la sua prepotenza. Il lato migliore però la band lo mostra quando le partiture rallentano e si impantanano in uno sludge pesantissimo che puzza di sterco lontano un miglio. I Neurosis, soprattutto quelli della prima metà carriera, sono un altro tassello fondamentale nel sound dei nostri che però risulta meno cervellotico e maggiormente lineare rispetto a quello dei maestri. Forse la band ha voluto dare più spazio alla propria anima punkeggiante, ma i riff nervosi si sono fatti più rari ed anche la batteria ha un andamento più lineare. Insomma, i Kylesa sono una band in evoluzione che, a seconda dei periodi, ci mostra diverse sfaccettature della loro proposta, che però resta ben riconoscibile e anche abbastanza personale. Adesso siamo curiosi di sentire cosa metteranno sotto i riflettori con il prossimo album: chi scrive si augura che la svolta verso lo sludge sia decisa e marcata, in quanto parrebbe la cosa che ai ragazzi riesce meglio in assoluto.