7.0
- Band: L.A. GUNS di Steve Riley
- Durata: 00:39:27
- Disponibile dal: 13/11/2020
- Etichetta:
- Golden Robot Records
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La parola ‘pace’ sembra essere sconosciuta in casa L.A. Guns, negli anni le dispute tra i vari membri non sono mai mancate, l’ultima risale allo scorso Gennaio quando Tracii Guns e Phil Lewis hanno portato in tribunale l’amato/odiato Steve Riley per accaparrarsi i diritti sul moniker della band. In attesa di una sentenza che forse metterà fine alla questione, Riley e compagnia danno alle stampe il nuovo “Renegades”. Tutto si può contestare alla formazione nata a Los Angeles nel lontano 1983, ma loro come pochi sanno incarnare nella loro musica lo spirito selvaggio e rockettaro che ha reso il Sunset Strip più che famoso, un vero simbolo che identifica uno stile di vita, un credo, una dedizione ed un certo tipo di musica ormai divenuto iconico. Chi ha vissuto quegli anni non potrà che godere con la scoppiettante “Why Ask Why”, un bell’hard rock dirompente che cerca, se vogliamo, di proporre un sound anche moderno, ma la sua essenza è quella che piace ai vecchi rockettari. I riff sporchi di “Well Oiled Machine” rendono l’ascolto ancor più ruvido, Scott Griffin e l’ultimo arrivato Kurt Frolhic che, oltre al microfono, suona anche la chitarra rimica, svolgono un lavoro di ottima fattura, specialmente in ambito solista. Con “All That You Are” gli L.A. Guns confezionano un brano molto immediato e melodico, dalle linee vocali ruffiane e perfette per un eventuale passaggio radiofonico. Qualche capitolo leggermente meno ispirato, come la ballad “You Can’t Walk Away”, scontata e francamente evitabile, causa un calo nell’intensità del disco, nulla di irrecuperabile, ma cheindubbiamente influisce sul giudizio finale ad ascolto ultimato. Più in generale, “Renegades” è composto da dieci momenti hard rock sicuramente di discreta qualità, ma si sente la mancanza di qualche canzone in grado di divenire in futuro un classico per la formazione americana. D’altro canto dopo quasi quarant’anni di onorata carriera non si può pretendere che una band continui a sfornare capolavori, la cosa importante è ritrovare Steve Riley ed i suoni L.A. Guns in forma e ancora in grado di iniettare una bella dose di adrenalina nelle nostre vene. E speriamo, prima o poi, che le varie beghe legali tra i vari musicisti si risolvano ad un tavolo in mezzo a fiumi di Jack Daniel’s.