LACUNA COIL – Sleepless Empire

Pubblicato il 11/02/2025 da
voto
8.0
  • Band: LACUNA COIL
  • Durata: 00:47:03
  • Disponibile dal: 14/02/2025
  • Etichetta:
  • Century Media Records

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Dopo un disco come “Black Anima” – in retrospettiva il miglior lavoro dei ‘nuovi’ Lacuna Coil, nonchè verosimilmente sul podio assoluto della discografia – non era facile mantenersi sugli stessi livelli; da questo punto di vista, la pandemia è stata in qualche modo utile, permettendo alla band di potersi dedicare alla rivisitazione di “Comalies XX”, reboot a metà tra il vecchio e il nuovo corso che trova ora perfetta continuità in “Sleepless Empire”.
Fin dall’iniziale “The Siege” si avverte infatti un parziale recupero delle punteggiature gothic, dai cori alle tastiere, che avevano caratterizzato brani come “Human” e “Swamped”  ai tempi di “Comalies”; il tutto nel contesto del wall of sound korniano cui ci hanno ormai abituati dai tempi di “Delirium” – nessun impatto in questo senso si avverte per l’uscita del chitarrista Diego Cavallotti, rimpiazzato per il momento da Daniele Salomone – e con il plus della produzione potentissima di Maki (che niente ha da invidiare ormai a nomi più blasonati come Don Gilmore e Jay Baumgardner), autore anche degli arrangiamenti videloludici che caratterizzano ad esempio pezzi come “Oxygen”. Menzione a parte per il growl di Andrea Ferro, decisamente più rabbioso rispetto a vent’anni fa e perfetto contraltare all’intramontabile timbrica di Cristina Scabbia, per cui il tempo sembra davvero essersi fermato.
Nel segno della continuità con il recente passato, abbiamo anche il groove anthemico di “Scarecrow” o “In Nomine Patris”, quest’ultima con un inedito assolo, mentre a mescolare un po’ le carte in tavola ci pensano il midtempo a metà tra atmosfere medioevali e digitali di “Gravity” – con incipit e outro in latino, che ha ormai sostituito la lingua madre come simbolo d’italianità – e la più danzereccia “I Wish You Were Dead”, brano con una Cristina protagonista assoluta nel mescolare il fascino di “Heaven’s A Lie” con le atmosfere più mainstream del periodo americano di metà carriera.
Ciliegina su una torta già di per sé gustosa, a partire dal concept quanto mai attuale su una società sempre più ‘disumanizzata’ e digitale, sono i due ospiti dietro al microfono, un inedito per la band meneghina al traguardo della doppia cifra discografica, che al netto del ritorno d’immagine arricchiscono i rispettivi pezzi: se il growl di Randy Blythe dona una marcia in più ad un pezzo già roccioso come “Hosting The Shadows”, allo stesso modo Ashley Costello dei New Years Day si conferma come degna discepola di Cristina su “In The Mean Time”, altro brano energico arricchito di nuove sfumature dalla cantante dai capelli rossoneri.
L’inclusione di “Never Dawn”, singolo uscito tempo fa per accompagnare il videogame “Zombicide”, si sposa perfettamente con il taglio heavy e cinematografico di “Sleepless Empire”, ulteriore conferma di questa seconda giovinezza dei portabandiera del metal tricolore: avranno anche trent’anni di carriera, ma ne dimostrano la metà.

TRACKLIST

  1. The Siege
  2. Oxygen
  3. Scarecrow
  4. Gravity
  5. I Wish You Were Dead
  6. Hosting The Shadow (feat. Randy Blythe)
  7. In Nomine Patris
  8. Sleepless Empire
  9. Sleep Paralysis
  10. In The Mean Time (feat. Ash Costello)
  11. Never Dawn
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