6.0
- Band: LAETITIA IN HOLOCAUST
- Durata: 00:44:09
- Disponibile dal: 01/10/2004
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Secondo demo per i modenesi Laetitia In Holocaust, gruppo black metal piuttosto tradizionale. Nella presentazione la band dice di rifarsi alla tradizione classica black – e questo è piuttosto evidente – ma anche alla scena dark-new wave anche se, in “A Slow Apocalypse”, non se ne vede quasi l’ombra. Forse a volte il cantato assume l’impostazione tipica del genere, anche se qui non si abbandona mai lo screaming, o forse l’unica influenza è l’atmosfera cupa di fondo che sovrasta tutte le composizioni di “A Slow Apocalypse”. Ad ogni modo questo demo alterna cose buone ad altre che lo sono decisamente meno. La cosa più penalizzante per la band è l’uso della drum machine, speriamo che il combo riesca a trovare un batterista al più presto… se invece si tratta di una scelta ben precisa, allora bisogna dire che la resa non è proprio felice perché la proposta musicale viene troppo inquadrata dai tempi della drum machine e privata di quel tocco d’imprevedibilità che fa sempre bene. Il riffing è minimale, ma crea un buon mood e si compenetra assai bene con il valido cantato, molto personale e capace di tessere discrete metriche nonostante segua spesso in toto le linee di chitarra. Piacevoli i brevi stacchi di chitarra e basso che servono a movimentare i brani e a non cadere nell’impasse. Ci sono un paio di canzoni piacevoli e ai Laetitia In Holocaust va il merito di aver prodotto un suono di chitarre molto profondo e avvolgente che rende la produzione molto valida pur essendo underground. La pecca del cd è però la lunghezza eccessiva, visto che il gruppo è ancora in cerca dei giusti equilibri. Un demo più compatto avrebbe di certo fatto più impressione, invece l’irruenza della band viene annacquata e mostra alla lunga i limiti di una formazione che comunque nel futuro potrebbe promettere qualcosa di veramente buono. Esame superato, aspettiamo però che la maturazione compia il suo corso anche su questa band attiva soltanto da tre anni.