7.5
- Band: L'ALBA DI MORRIGAN
- Durata: 00:59:25
- Disponibile dal: 18/06/2021
- Etichetta:
- My Kingdom Music
- Distributore: Audioglobe
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Con il debutto su lunga distanza “The Essence Remains”, pubblicato nel 2012, L’Alba Di Morrigan aveva stupito un po’ tutta la scena, italiana e non, legata al dark doom e ad un certo tipo di post-metal, guadagnandosi un lasciapassare per andare in tour con band del calibro di Anathema, Antimatter e The Ocean. Purtroppo, molti cambi di line-up hanno costretto la band di Torino ad una lunga pausa, fino al ritorno odierno con “I’m Gold, I’m God” che, diciamolo subito, non delude le aspettative.
Il punto di partenza è sempre quello di nove anni fa, non ci sono stati stravolgimenti e il riferimento più riconoscibile rimangono come da tradizione i Katatonia; ma, se in alcune, rare occasioni (ad esempio l’attacco e la voce dell’iniziale “Satya Yuga”), l’ombra di questi mostri sacri è eccessivamente ingombrante, per la maggior parte di quest’ora di musica il sestetto sembra aver trovato una via personale di interpretazione della materia, limitando al minimo i momenti troppo pedissequi e sviluppando una propria personalità ben marcata e definita. In particolare, ancor più che in passato, si avverte la presenza di sonorità che vanno dal post-rock al post-metal fino ad accenni di shoegaze, in un ventaglio sonoro compreso tra gli Isis e i nostrani Klimt 1918 e Novembre, che contribuisce a mantenere un’atmosfera onirica e positiva, con un occhio di riguardo alla melodia (se vivessimo in un mondo ideale probabilmente un brano come “Alpha Supernova” sarebbe una hit da classifica). In un album che brilla per la quantità e la densità di colori che riesce ad esprimere, un’altra fonte di ispirazione sono sicuramente gli immancabili Tool, in pezzi quali “I’m Lucifer” e, soprattutto, la quasi titletrack “I Am Gold, I Am God”. Tra i pezzi più riusciti, e non per mero campanilismo, anche quelli in italiano: “I Fiumi Di Rosso Sangue” e, soprattutto, la conclusiva “Morrigan’s Dawn”, una ballata acustica, ipnotica ed ammaliante che, a partire dal titolo, pare essere una dichiarazione di intenti.
L’attesa è stata lunga, ma L’Alba Di Morrigan è ritornata in tutto il suo splendore, con un disco fortemente emozionale, condito da quell’alone di misticità che rende il suo suono perfettamente distinguibile.