LAMB OF GOD – Ashes Of The Wake

Pubblicato il 31/08/2004 da
voto
9.0
  • Band: LAMB OF GOD
  • Durata: 00:47:41
  • Disponibile dal: 31/08/2004
  • Etichetta:
  • Epic

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E’ Chris Adler, con il suo chirurgico doppio pedale, a dare l’avvio ad uno degli album più potenti degli ultimi anni, e quando i Lamb Of God iniziano a sciorinare i primi riff di “Laid To Rest”, l’ascoltatore capisce sin da subito che verrà costretto con la forza  a restare incollato allo stereo e ad alzare il volume fino a farsi esplodere i timpani. Questi ragazzi sono ancora una delle tante band che prova a sgomitare in un underground melmoso e scalciante di gruppi che cercano di dire la propria in un momento in cui il mondo musicale è alla ricerca di qualcuno che sia in grado di raccogliere l’eredità dei mai troppo compianti Pantera. Si sta però cercando qualcuno in grado di farlo in maniera personale, non l’ennesimo clone, non l’ennesima band tutto mosh e niente cervello. Be’, insomma, basterà sentire lo stacco finale di episodi come “Now You’ve Got Something To Die For”, per rendersi conto che qua si fa sul serio, per capire  che questi ragazzi hanno creato qualcosa di veramente significativo, qualcosa di estremo ma allo stesso tempo orecchiabile, dando libero sfogo ad una rabbia becera ed ignorante, in una maniera tutto sommato accessibile anche agli ascoltatori più saltuari del genere. In un periodo in cui tutti inseriscono parti melodiche nelle loro canzoni al fine anche di renderle più accessibili alle masse, i Lamb Of God rifiutano categoricamente questa scelta, e puntano tutto sulla solidità rocciosa del loro suono pieno e al contempo tagliente, fatto di riff corposi e arzigogolati, pieno zeppo di stacchi durante i quali è assolutamente impossibile restare fermi con il corpo e, soprattutto la testa (e in particolare con la chioma). Non si sa da dove iniziare per parlare delle canzoni che hanno reso grande questo disco, si potrebbe stare per ore a disquisire della potenza di “Laid To Rest”, o della rabbiosissima “Break You” o del ritmo incalzante, poderoso e devastante di “Omerta”, si potrebbe parlare dell’apparizione di Alex Skolnick durante la strumentale titletrack, si potrebbe parlare degli stop-’n-go sanguinari di “Hourglass”, ma non si renderebbe giustizia a un album in cui tutte le canzoni brillano di luce propria, avvolgono e coinvolgono in un turbinio di emozioni, in una tempesta polverosa di urla lancinanti, durante i quali un imprescindibile Randy Blithe sembra che possa vomitare la propria anima dentro al microfono da un momento all’altro. Vorremmo poter riuscire a rendere in parole quanto la coppia d’asce Mark Morton e Willie Adler riescano nell’intento di creare un magma sonoro incandescente e completamente fuso con le parti ritmiche di Chris Adler, che dalla sua ha una precisione e una pulizia esemplari: in tutto “Ashes OF The Wake” non vi è un solo battito di gran cassa fuori posto, vi è una cura nei particolari e, soprattutto, un suono che sono di una professionalità disarmanti. Vorremmo parlarvi di tutta la rabbia che trasuda dai testi del disco, vorremmo riuscire a spiegarvi quanto questo platter abbia significato per chi aspettava che da un momento all’altro dal nulla spuntasse una band del calibro dei Lamb Of God per infiammare le grandi platee con urla e riff ciccioni. L’unico consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di fare vostro questo album e gustarvelo fino all’ultima nota, fino all’ultimo scream, fino all’ultimo battito di cassa, fino a quando non trasuderete rabbia insieme ad esso poiché, per dire di conoscere il metal di stampo moderno, necessariamente dovrete passare anche da queste parti.

TRACKLIST

  1. Laid to Rest
  2. Hourglass
  3. Now You've Got Something to Die for
  4. The Faded Line
  5. Omerta
  6. Blood of the Scribe
  7. One Gun
  8. Break You
  9. What I've Become
  10. Ashes of the Wake
  11. Remorse Is for the Dead
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