6.0
- Band: LANA LANE
- Durata: 00:54:16
- Disponibile dal: 25/04/2005
- Etichetta:
- Frontiers
- Distributore: Frontiers
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La cantante Lana Lane taglia il traguardo dei dieci anni di carriera e per l’occasione decide di cimentarsi in un impegnativo concept, ispirato nientemeno che al “Macbeth” di William Shakespeare. La storia viene raccontata attraverso le sensazioni e la prospettiva dell’oscuro e tragico personaggio Lady Macbeth, la cui drammaticità avrebbe forse necessitato di un mood più oscuro e frustrante, in luogo delle melodie spensierate e ariose composte dal tastierista, produttore e marito di Lana Erik Norlander. Considerando però il fatto che la suadente voce di Lana non è fatta per i toni gravi, Erik ha intelligentemente optato per il solito romantico stile che ci si può aspettare da un album di Lana, centrando l’obiettivo di produrre un lavoro più che sufficiente, segnato talvolta da tratti lussureggianti e sofisticati, ed in altri momenti carico di aggressività e pura energia heavy. Tra le canzoni meglio riuscite trova senz’altro spazio l’opener “The Dream That Never Ends”, un heavy molto corposo e sostenuto impreziosito da mirabili inflessioni orientaleggianti all’altezza delle strofe; “Our Time Now” è un lento sognante che piace grazie alle celestiali melodie prodotte dalla band che ben si prestano a supportare la splendida voce di Lana, mentre il robusto hard rock di “Summon The Devil” dal riff di chitarra vagamente seventies, colpisce per merito di un chorus a dir poco esaltante. Fino a qui l’album si lascia ascoltare che è un piacere, ma da “No Tomorrow” in poi i risultati iniziano ad essere altalenanti. La seconda parte del lotto è ben confezionata ed arrangiata, ma nel complesso risulta un po’ fiacca: mancano le trovate ruffiane ed irresistibili delle prime song; in altre parole inizia a prendere il via una cronica assenza di idee realmente interressanti, interrotta solamente dalla potente cavalcata “Keeper Of The Flame”. Ad ascolto ultimato rimane la forte sensazione che la band sia riuscita a dare il meglio di sé solo per una manciata di canzoni, oltretutto davvero ottime; un po’ di ispirazione e convinzione in più, ed i rimpianti avrebbero potuto essere soffocati da sperticate lodi.