voto
8.0
8.0
- Band: LANTLÔS
- Durata: 00:39:41
- Disponibile dal: 11/06/2010
- Etichetta:
- Prophecy Productions
- Distributore: Audioglobe
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Partito nel 2005, il viaggio del progetto Lantlos giunge con ".neon" alla sua seconda tappa, dopo il grande successo dell’omonimo debut. Sei composizioni votate nuovamente a una fusione di stili dal gusto malinconico, con richiami al black metal più disperato e alla stagione d’oro del dark metal anni ’90 (primi Katatonia e Novembre), fino ad arrivare ai giorni nostri (abbastanza scontato citare gli Alcest, dato che il loro leader Neige è ora anche vocalist dei Lantlos). Le due sezioni nel quale si articola il brano di apertura, "Minusmensch", presentano le due anime del disco: da un lato mood rilassati, gli strumenti che stendono ampi strati di colore dalle impressioni distaccate, a volte jazzate; dall’altra esplosioni dai toni forti, la batteria percossa con più vigore, le urla di Neige a disegnare con pennellate rapide e nervose. Così, ad una veloce e prepotente "These Nights Were Ours", segue una "Pulse/Surreal" dal respiro più lungo e controllato, ancora una volta dai vaghi profumi jazzati; al tessuto lieve, dall’esile trama di "Neige De Mars", si contrappone poi quello più compatto, strutturato e ruvido di "Coma", in cui un notevole dinamismo cede spesso il posto alla rarefazione. In "Neon" trova infine spazio un’ariosità più vicina al post rock, per un brano a tratti enigmatico… un finale all’insegna del raccoglimento, dopo le fatiche dell’episodio precedente. Ciò che resta, senza mai venire meno, sono sensazioni di disillusione e di abbandono. Che lo facciano in modo lieve, quasi timido, o più bruscamente e con vigore, i Lantlos hanno il grande pregio di riuscire a mantenere il loro suono sempre pieno e vivo, per una quarantina di intensissimi minuti, in cui è il nostro lato più nostalgico a prendere il sopravvento su tutto.