7.0
- Band: LEBBRA
- Durata: 00:09:29
- Disponibile dal: 07/01/2022
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Moniker e titolo del lavoro concedono più di un indizio sulle sonorità di questo nuovo gruppo originario di Salerno. I Lebbra nascono in effetti come death metal band ispirata dai primi Death e dal loro capolavoro “Leprosy”, da quali mutuano soprattutto l’essenzialità dell’impianto ritmico e una forte compattezza di fondo. I brani hanno uno sviluppo rapido, melodie velenose e pochi ma ossessivi riff emergono incontrastati, disperdendo risonanze tipiche della vecchia scuola. Stringatissima la tracklist, con tre canzoni accompagnate da un intro e da un interludio (quest’ultimo tutto sommato superfluo), ma, per essere un esordio di un progetto che ha mosso i primi passi di recente, si sente già una buona mano nella composizione dei riff – il cardine di una proposta di questo genere – e nell’interpretazione del materiale, il quale inoltre gode di una resa sonora di tutto rispetto, con suoni caldi e ben definiti. Attraverso pezzi come “Live, Suffer, Die!”, la titletrack e la più strutturata “Slowly Decomposed”, si recuperano piacevolmente emozioni mai assopite, indissolubilmente legate all’ascolto dei vecchi classici di Necrophagia e Massacre, oltre ovviamente a quelli della succitata band di Chuck Schuldiner. L’EP, complice la breve durata, si ascolta tutto d’un fiato e lascia una buona impressione, presentandoci una realtà che sembra avere già un suo risoluto disegno artistico e i mezzi per confezionare un album – o comunque qualcosa di più esteso – nel migliore dei modi.