6.0
- Band: LECTERN
- Durata: 00:42:37
- Disponibile dal: 30/03/2018
- Etichetta:
- Via Nocturna
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Non sembrano più intenzionati a perdere tempo i Lectern, che dopo un inizio di carriera discontinuo e povero di pubblicazioni (la band si è formata sul finire degli anni ‘90, esordendo però sulla lunga distanza nel 2015) raggiungono oggi il traguardo del terzo full-length. Introdotto da un artwork a cura di Andreas Marschall (Immolation, Kreator, Obituary), “Deheadment for Betrayal” si configura senza troppe sorprese come l’ennesimo pegno versato alla causa death metal da parte del quartetto capitolino, la cui aderenza a certi diktat stilistici è ormai fuori discussione, corroborata da un songwriting che non ha nessuna pretesa di reinventare la ruota del genere. Otto brani per una quarantina di minuti di musica che, racchiusi in una produzione tipicamente vecchia scuola, si muovono tra le alchimie dei primi Morbid Angel e le barbarie dei Deicide, spaziando per gli influssi thrash di Monstrosity e Malevolent Creation, quasi fossimo nella Tampa di un quarto di secolo fa. La formula è insomma la stessa dei precedenti “Fratricidal Concelebration” e “Precept of Delator”, sebbene risulti sempre più marcato il peso di certe ritmiche medio-lente all’interno del songwriting, le quali purtroppo – non potendo avvalersi di un guitar work veramente ingegnoso – finiscono per sfociare nella macchinosità e privare il tutto di brio e dinamismo. Non aiutati dalla loro durata, episodi come “Placid Must Defunct” o la conclusiva “Pamphlet Spawn at Gelid Crypt Satan” sono l’emblema di una formazione che vive sì con i santini di Glen Benton e Trey Azagthoth nel portafoglio, ma che per un mix di scelte rivedibili e limiti compositivi non riesce a compiere il tanto agognato salto di qualità. Dal canto nostro, ci auguriamo che Fabio Bava e compagni riacquistino presto la vivacità del suddetto esordio.