6.5
- Band: LECTERN
- Durata: 00:36:54
- Disponibile dal: 23/09/2016
- Etichetta:
- Via Nocturna
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Ad appena un anno di distanza dal precedente “Fratricidal Concelebration”, tornano all’assalto i Lectern con il loro death metal in salsa blasfema e luciferina. Dodici mesi che non hanno affatto scalfito la passione del quartetto capitolino per i suoni e le atmosfere plasmati un paio di decenni fa lungo le coste soleggiate della Florida, sebbene sia giusto sottolineare come “Precept of Delator” – rilasciato dalla piccola etichetta polacca Via Nocturna – presenti un afflato thrash più consistente e marcato rispetto a quello del debutto, dall’indole decisamente live. In effetti, i brani della tracklist si muovono per lo più su ritmiche cadenzate, che pongono in primissimo piano la rocciosità delle ritmiche e la potenza del riffing, con la componente iconoclasta (leggasi pure parentesi selvagge e blast beat) in leggera disparte dal resto. Dei Nostri, continua a piacere l’evidente attaccamento a certi ideali di death metal, la capacità di rievocare l’aria satura di zolfo e lamenti di un “Legion” o di un “Covenant”, lambendo in episodi come “Fluent Bilocation” e “Garn for Debitors” livelli di coinvolgimento piuttosto elevati. Curato come sempre anche l’aspetto formale (basti pensare alla produzione di Giuseppe Orlando o all’artwork che incornicia l’opera), eppure… eppure non tutto quadra, nei trentasei minuti di “Precept…”. Un vago senso di incompiutezza che rintraccia in un guitar work non sempre al top della forma la sua causa principale, da cui scaturiscono passaggi un po’ troppo scolastici e macchinosi (“Palpation of Sacramentarian”, l’opener “Gergal Profaner”). Va da sé comunque che parliamo di increspature in un quadro generale altrimenti confortante; da musicisti esperti e fan incalliti quali sono, i Lectern portano abbondantemente a casa la promozione (che per chi vive con il santino di Glen Benton nel portafoglio potrebbe trasformarsi in piccolo ‘must have’), confermandosi una solida realtà dell’underground tricolore. Avanti così, con un occhio di riguardo per la fluidità di alcune strutture.