LED ZEPPELIN – The Song Remains The Same

Pubblicato il 03/11/1976 da
voto
8.5
  • Band: LED ZEPPELIN
  • Durata: 01:39:36
  • Disponibile dal: 22/10/1976
  • Etichetta:
  • Swan Song Records
  • Distributore: Warner Bros

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E’ da parecchio che nella testa di Jimmy Page e Peter Grant frulla l’idea di realizzare un lungometraggio sui Led Zeppelin. I lavori, però, si protraggono tra difficoltà e abbandoni (il regista Peter Clifton viene licenziato e sostituito con Joe Massot) e bisogna aspettare il 1976 perché la pellicola raggiunga effettivamente le sale cinematografiche.
“The Song Remains The Same” rappresenta la prima testimonianza live ufficiale dei Led Zeppelin, pur non essendo una fotografia esatta del presente della band: le registrazioni, infatti, provengono dal tour di supporto a “Houses Of The Holy” e risalgono a tre anni prima. La band, infatti, aveva registrato tre date al Madison Square Garden di New York nel luglio del 1973, che si traducono in una performance di livello altissimo per una band ancora all’apice del successo.
Parlare di “The Song Remains The Same” significa necessariamente affrontare una doppia lettura a seconda del medium interessato. Partiamo da un punto di vista ‘cinematografico’, che pure non è il nostro abituale campo d’azione: la pellicola, bisogna dirlo, dopo una buona accoglienza iniziale sparisce abbastanza velocemente dalle sale e il motivo e riconducibile alla sua natura un po’ caotica. “The Song Remains The Same”, infatti, non è semplicemente la proiezione di uno spettacolo dal vivo dei Led Zeppelin, ma una vera e propria celebrazione dell’ego di quattro semidivinità, con risultati spesso altalenanti. Alle riprese dal vivo, infatti, si aggiungono momenti tratti dal backstage e, soprattutto, scene cinematografiche totalmente avulse dal contesto, in cui i vari musicisti interpretano personaggi di fantasia, mentre sullo sfondo continua la performance dal vivo. Così Bonzo si divide tra l’interpretazione di un gangster e momenti in cui sfreccia per la strada mostrando la sua passione per i motori; Page si trasforma in una sorta di stregone con l’ausilio di effetti speciali ovviamente improbabili; Jones viene mostrato in una chiesa seduto davanti ad un enorme organo a canne; mentre Plant, l’autoproclamatosi ‘dio dorato’, interpreta sobriamente un sovrano vichingo dai riccioli biondi.
Ciò che però fa sorridere da un punto di vista cinematografico, viene compensato ampiamente da uno show di livello eccelso, che rende evidente come un concerto dei Led Zeppelin sia, in quegli anni, semplicemente fuori scala.
La colonna sonora del film, prevedibilmente, ottiene un successo ben maggiore e regala ai fan una splendida istantanea delle potenzialità della band. Gli episodi più diretti, come “Rock ‘N’ Roll” o “Celebration Day” acquistano ulteriore forza; ma dove la band brilla davvero è nei brani più lunghi, dove si lascia spazio all’improvvisazione. Così “Dazed And Confused” si trasforma in un viaggio infernale di ventisei minuti, con l’archetto di Page a stridere sulle corde; “No Quarter” e “Stairway To Heaven” disegnano paesaggi magici, con un Jones spesso defilato ma solidissimo in ogni suo intervento; “Moby Dick” libera il lato selvatico di Bonham, che percuote per dodici minuti le sue pelli, con tanto di assolo a mani nude; fino all’orgia finale di “Whola Lotta Love” con Jimmy Page che, qui sì, come uno stregone, guida le onde elettromagnetiche del suo theremin, prima della deflagrazione finale.
Anche questo lavoro, dunque, pur non essendo forse la testimonianza perfetta dei Led Zeppelin dal vivo (titolo che, a nostro parere, appartiene di diritto a “How The West Was Won”), risulta assolutamente imperdibile per conoscere pienamente la forza e l’energia trasmessa dal Dirigibile.

TRACKLIST

  1. Rock and Roll
  2. Celebration Day
  3. The Song Remains the Same
  4. Rain Song
  5. Dazed and Confused
  6. No Quarter
  7. Stairway to Heaven
  8. Moby Dick
  9. Whole Lotta Love
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