LENTO – Fourth

Pubblicato il 13/10/2017 da
voto
7.0
  • Band: LENTO
  • Durata: 00:46:51
  • Disponibile dal: 06/10/2017
  • Etichetta:
  • Consouling Sounds

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Evoluzione? Involuzione? Metamorfosi? Libertà, genio compositivo? Tutto si può scrivere riguardo la nuova opera dei Lento, ma non che lasci indifferenti, non che non sorprenda in negativo o positivo, non che non ci faccia sanguinare le orecchie. Atteso quanto improvviso, questo “Fourth”, ovviamente quarto tassello sulla lunga distanza dei paladini nostrani della scena post-metal (qui stanno e qui rientrano, volenti o nolenti), si staglia imperioso su di un orizzonte minaccioso, criptico, ridotto all’osso, disturbato e assolutamente minimale. Problemi di line-up hanno clamorosamente tranciato la band, a quanto pare, sebbene la stessa non sia particolarmente parca di informazioni, ridotta ad un terzetto tramite l’epurazione di due delle tre chitarre in formazione. Per ridursi, quindi, ad un power-trio di debordante rugginosità: chitarra, basso, batteria; più i sample, i riverberi, gli effetti e tutto l’armamentario ambient già in essere ai Nostri. Si passa, perciò, dalla ricchezza roboante e multisfaccettata del precedente “Anxiety Despair Languish”, un lavoro in grado di ‘sdoganarli’ anche verso frange di pubblico più mainstream, alla ruvidezza e all’oscurità grezze e abrasive di “Fourth”, titolo quantomai povero di allusioni e riflettente l’ovvio. Lo sludge atmosferico dissonante-ma-melodico puntellato dall’ambient si è trasformato, in un batter d’occhio durato cinque anni, in un noise-ambient assordante e claustrofobico, corroso da una produzione micidiale modello badilata-in-faccia e da un’estrema estremizzazione dei contenuti: spazio ad intermezzi evocativi e sulfurei, giocati su lunghe distorsioni, effetti e vibrazioni stranianti, da una parte; e dall’altra, ad invettive d’un’urgenza quasi epilettica, guidate da un drumming furioso ed incalzante, pompate nevroticamente da un basso mai così malvagio e cesellate dal duro martellare di una chitarra in libera uscita dopo anni d’inquadramento militare. L’atmosfera, in un disco e nel DNA di una compagine strumentale, è di fondamentale importanza, e in “Fourth” si non-respira del marciume innato e, soprattutto, una rabbia primordiale e funerea, stemperata per brevi tratti dalla calma sinistra e ossianica delle tracce rumoristiche. Detestabile, come per ogni lavoro dei Lento, doversi soffermare su di un episodio in particolare: il platter va consumato, digerito e defecato in un sol boccone, pesante quanto una tonnellata di piombo ma liberatorio come un grido di furore. Noi abbiamo preferito le partiture più chic dell’ottimo predecessore: il voto sulla copertina, qui sopra, è forse un po’ severo, la grandezza del gruppo rimane, ma probabilmente, dopo un silenzio durato un lustro, ci aspettavamo di più. Bentornati comunque, Lento.

TRACKLIST

  1. A Penchant For Persistency
  2. Some Disinterested Pleasures
  3. Undisplaceable Or A Hostile Levity
  4. A Gospel Of Resentment
  5. Last Squall Before The Crack
  6. Cowardly Compromise
  7. In Itself
  8. Self Conviction Or Belief
  9. Let Bygones Be Bygones (A Grievance)
  10. A Matter Of Urgency
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