8.0
- Band: LEPROUS
- Durata: 00:58:05
- Disponibile dal: 22/08/2011
- Etichetta:
- Inside Out
- Distributore: EMI
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Accompagnati dal bellissimo artwork surrealista di Jeff Jordan (già autore delle ultime tre cover dei The Mars Volta) i Leprous pubblicano la terza opera sulla lunga distanza dopo i buoni segnali lanciati dal precedente “The Poppy Sindrome” targato 2009. La band norvegese affina il proprio talento rivelandoci un disco completo e maturo per entrare negli migliori dischi dell’anno in ambito progressive e non solo. “Bilateral” è composto da dieci tracce egualmente interessanti che hanno il merito di mostrare ciascuna un identità unica, pur evidenziando quella compattezza di fondo fondamentale per scongiurare il pericolo di un’eccessiva eterogeneità della proposta. La personalità del quintetto scandinavo è sempre ben distinta all’interno delle canzoni, tanto da rendere arduo un paragone stilistico con qualche collega più affermato, piuttosto possiamo dire che i Leprous si cimentano in un progressive metal capace di ospitare sotto lo stesso tetto l’emotività dei Pain Of Salvation o dei Porcupine Tree, la follia di Devin Townsend e la creatività insana con epicità annessa tipica di certe band norvegesi. Il volume di idee, cambi di tempo e atmosfera all’interno del disco è impressionante e richiede diversi ascolti per essere metabolizzato pienamente, tuttavia la sorprendente fluidità degli arrangiamenti permette a “Bilateral” di non cadere in forzature di alcun tipo. Sin dall’inizio ammiriamo i corposi impianti corali della titletrack in apertura, per poi passare al groove moderno della successiva “Forced Entry”. Ogni canzone in questo disco sarebbe degna di menzione ma per non tessere un’interminabile lista di lodi preferiamo concentrarci sull’uso malato di fiati dell’ottima “Thorn” (con il collega/amico Ihsahn ospite alla voce), mentre è da applausi l’esperimento dalle tendenze electro “Mediocrity Wins”, che miscela una strofa simil rappata con un ritornello di matrice rock non distante dai Faith No More. Rispetto al passato avvertiamo la composizione di linee vocali ben più consistenti e mai banali, così come appare evidente l’intenzione della band di concentrarsi maggiormente sulla melodia in genere, limitando al minimo l’utilizzo del growl e lasciando alla sola “Waste Of Air” il compito di rievocare le influenze estreme. Non ci avevano del tutto convinto nella data di supporto ai Therion dello scorso novembre, ma oggi i Leprous, forti di un disco senza punti deboli quale è “Bilateral”, si propongono come una delle realtà più interessanti dell’intera scena progressive.