LEPROUS – Melodies Of Atonement

Pubblicato il 20/08/2024 da
voto
8.0
  • Band: LEPROUS
  • Durata: 00:51:42
  • Disponibile dal: 30/08/2024
  • Etichetta:
  • Inside Out

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Mai stati amanti di suoni convenzionali e del viaggiare col pilota automatico, con le ultime pubblicazioni i Leprous sono diventati ancora più ‘estremi’ nello stravolgere le proprie coordinate sonore e a esprimersi secondo linguaggi inediti. Con “Aphelion” avevano raggiunto probabilmente il massimo grado di indefinitezza, buttandosi in una ibridazione di suoni dark sottili, rock, pop sofisticato, musica da camera e pallide suggestioni metal che per chi scrive risulta ancora oggi di grande fascino, ma difficile assimilazione.
Con “Melodies Of Atonement” assistiamo a nuova fuga nell’ignoto, almeno parzialmente.
A sorpresa, non abbiamo qui il contributo del valido violinista/violoncellista canadese Raph Weinroth-Browne, oramai sesto membro di fatto della band, per un ritorno a un suono leggermente più chitarristico, duro e dalle abbondanti intrusioni dell’elettronica. Ed è anche un ritorno a una linearità e una circolarità che tra “Pitfalls” e “Aphelion” soprattutto era andata assai ad assottigliarsi. Mentre questo nuovo disco recupera una immediatezza comunicativa che, almeno per quanto ci riguarda, risulta molto gradita, complice anche la scelta di piazzare subito in avvio, con i due singoli “Silently Walking Alone” e “Atonement”, canzoni immediate e moderatamente energiche.
Nel proseguo, richiamando quanto detto nel track-by-track di qualche settimana fa, il discorso si fa più sfaccettato, poliedrico e anche in antitesi, in alcuni passaggi, a quanto scritto poco sopra riguardo alla maggiore scorrevolezza della musica, come se a un certo punto il gruppo avesse avuto qualche piccolo rimorso, e avesse voluto riallacciare i rapporti con l’album appena precedente, quasi che si sentisse in colpa di aver già abbandonato una certa direzione stilistica.
Anche dopo ulteriori ascolti e approfondimenti, i caratteri fondamentali dell’opera continuano ad apparire quelli descritti nel suo racconto traccia per traccia: una tracklist più snella e diretta, ramificata in tante diverse dissertazioni attorno a malinconia e sensazioni ad essa affini, cerebrale e riflessiva come da abitudine della casa, con i pattern elettronici a prendersi il posto lasciato libero dalle linee di violino e violoncello, chitarre nuovamente – almeno a intermittenza – dotate di pulsione e pesantezza metal, e un Einar Solberg dominatore della scena, seppure con minore insistenza sulle tonalità più sottili e fragili della voce.
“Melodies Of Atonement” si presta ad un ascolto raccolto e concentrato, distillando le emozioni una goccia alla volta, non gettandocele addosso in abbondanza. Ciò avviene giocando coi chiaroscuri, luci ed ombre di una musica plasmata in modo più coeso ed equilibrato di quanto non avvenisse in “Aphelion”, con un ritorno di autorevolezza della strumentazione rock/metal e un dialogo tra chitarre, batteria ed elettronica meno propenso all’astrattismo.
Quanto alla varietà di tonalità, schemi compositivi e arrangiamenti, lo sforzo profuso è notevole e porta a canzoni che hanno ognuna una loro specifica personalità, seppure il sentiero comune, l’impronta di riferimento, siano chiari e permettano di avere un filo conduttore solido fra le tracce. Fieri, colmi di pathos ed elegantissimi, a farsi subito avanti per conquistare gli ascoltatori sono in prima battuta gli episodi più elettrici e metallici: e se i due pezzi di apertura sono già conosciuti a memoria dai fan, un’impressione ugualmente favorevole la danno la potente e addirittura rabbiosa “Like A Sunken Ship” e un altro potenziale singolo come “Limbo”, che parte da una ritmica ridotta all’osso, un ossessivo ricamo di sintetizzatori e da qui cresce quasi per inerzia, inquietandosi e alzando i toni fino a un finale fragoroso.
Va altrettanto bene quando il gruppo appare più sornione e minimale, immergendosi quietamente in cerebrali atmosfere notturne. Citiamo in questo caso il martellante “and I will never go alone/never go alone” di “Faceless”, divisa tra toni da ballata romantica e tormenti della mente, e la levigatezza synth-pop di “Self-Satisfied Lullaby”, che conferma la maestria dei norvegesi nello scrivere musica rilassata, sottile e apparentemente semplice, ma incredibilmente intensa.
L’unica nostra perplessità è nella costruzione della tracklist, dato che le ultime quattro canzoni sono bene o male tutte abbastanza quiete, con rari cambi di registro o impennate ritmiche al loro interno. Considerata però la qualità della musica proposta, è qualcosa su cui possiamo tranquillamente sorvolare.
“Melodies Of Atonement” è dunque un altro grande album dei Leprous? La risposta è affermativa, senza riserva alcuna.

 

TRACKLIST

  1. Silently Walking Alone
  2. Atonement
  3. My Specter
  4. I Hear The Sirens
  5. Like A Sunken Ship
  6. Limbo
  7. Faceless
  8. Starlight
  9. Self-Satisfied Lullaby
  10. Unfree My Soul
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