7.0
- Band: LETHE
- Durata: 00:45:12
- Disponibile dal: 26/04/2024
- Etichetta:
- Dark Essence Records
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Dopo una lunghissima pausa durata ben sette anni, torniamo a parlare dei Lethe, un duo svizzero-norvegese formato da Anna Murphy (Cellar Darling, ex Eluveitie) e Tor-Helge Skei (Manes). I due hanno pubblicato già due album insieme e su queste pagine avevamo avuto occasione di presentarvi il secondo, intitolato “The First Corpse Of The Moon”, nel quale il progetto mescolava metal, trip-hop, elettronica, art-rock, con un approccio sempre votato alla sperimentazione intellettuale.
Il nuovo album, “Alienation”, che vede il passaggio da My Kingdom Musica alla Dark Essence, riprende il discorso da dove era stato interrotto, rendendo il tutto ancora più evanescente e minimale. Il metal, che già era solo una delle componenti del sound dei Lethe, in questa nuova pubblicazione è quasi inesistente, limitandosi giusto ad un (saltuario) accompagnamento di chitarre distorte in determinati passaggi. Tutto il resto, invece, è fatto da pattern di batteria, tastiere, elettronica, sintetizzatori e la voce setosa di Anna Murphy. Date queste premesse, se volessimo dare delle coordinate vicine al nostro mondo, dovremmo fare dei nomi di confine, come ad esempio i The Gathering di “Souvenirs”, certi Ulver o le creazioni di Duncan Patterson, dagli Antimatter fino alla sua carriera solista. Altrimenti, dovremmo spostarci definitivamente al di fuori dei confini del metal, per incontrare giganti come Massive Attack e Portishead.
Ora che abbiamo più o meno circoscritto l’ambiente sonoro in cui ci muoviamo, diventa difficile per noi fare un commento critico su qualcosa che, a conti fatti, forse nemmeno ci compete. Ci limitiamo a dare giusto qualche spunto di riflessione, lasciando poi al lettore – come sempre – il gusto della scoperta, in base alla propria sensibilità. “Alienation” è un album che riflette perfettamente il proprio titolo: è un lavoro oscuro, minimale, in cui i suoni prolungati e liquidi delle tastiere di alternano con il battere e il pulsare dello scheletro ritmico, che si fa ora ipnotico, ora incalzante. La voce di Anna Murphy è eccellente, ancora una volta, e la sua vocalità è perfetta per questo specifico stile. Non abbiamo apprezzato, invece, i frequenti interventi rappati, affidati ad una voce maschile che recita delle barre in un soffuso e sussurrato francese. Non che questo stile non sia previsto nell’universo trip-hop, ma francamente ci è sembrato un po’ fuori contesto rispetto alle atmosfere cupe ed oniriche dell’album.
Senza dubbio, “Alienation” è un lavoro diverso da quelli che transitano abitualmente sulle nostre pagine e questo potrebbe essere al tempo stesso una fonte di curiosità per gli ascoltatori più aperti, oppure un fattore respingente per chi ritiene necessaria la presenza di alcune caratteristiche sonore tipiche del nostro genere. Chi vi scrive, per gusto personale, si pone un po’ nel mezzo e questo giustifica la scelta del voto bilanciato. Se questa descrizione, comunque, ha stuzzicato la vostra curiosità, la cosa migliore da fare è sempre quella di cliccare nel link che trovate qui sotto.