7.5
- Band: LHAÄD
- Durata: 00:43:04
- Disponibile dal: 19/04/2025
- Etichetta:
- Amor Fati Productions
Spotify non ancora disponibile
Apple Music:
Dopo quattro anni dall’uscita del primo capitolo, giunge alla conclusione la trilogia dei Lhaäd, progetto belga strettamente legato al collettivo The Nox Entity insieme a Entartung, Rituals Of The Dead Hand e Wolven, il cui nome stesso è l’anagramma di ‘hadal’ ovvero la zona adopelagica in cui si trovano le fosse oceaniche più profonde.
Il concept è assolutamente interessante e si distacca in parte dai soliti temi di un genere, il black metal, che si è spinto più volte verso i limiti dello spazio profondo ma quasi mai in quelli più remoti della terra.
Come per i precedenti “Below” e “Beneath”, troviamo quindi quaranta minuti suddivisi in sei movimenti in cui veniamo guidati da un black metal moderno ed atmosferico, sulla scia di Midnight Odyssey, Mare Cognitum e dei Darkspace meno claustrofobici.
Effetti subacquei ed effetti ambientali ci fanno immergere immediatamente in quelli che sono brani mediamente lunghi, che si sorreggono su velocità abbastanza elevate e su cui vengono costruite impalcature melodiche di chitarra e tastiere spesso disorientanti come in “Beyond I”, in cui veniamo assaliti da una serie di effetti sonori non identificabili ma inquietanti e ad affetto.
Influenze quasi dissonanti fanno da apertura a “Beyond II” e all’epica “Beyond V”, capaci di ampliare lo spettro melodico prendendo in prestito l’avanguardismo dei Deathspell Omega e vestendolo di tappeti elettronici tipici della scuola sinfonica di band come Limbonic Art, risultando tra i brani più complessi a livello compositivo.
Rispetto ai precedenti album, si nota immediatamente uno sforzo maggiore nel creare un’atmosfera coerente col concept grazie all’uso più curato ed efficace della componente elettronica, che riesce a trasformare brani come “Beyond III” (un tributo agli Emperor di inizio carriera) e “Beyond IV” in un efficace viaggio sottomarino.
Discorso a parte per la traccia conclusiva, che inizia e termina con una cavalcata sinfonica spezzata da soluzioni quasi psichedeliche nella parte centrale, ad accentuare ulteriormente uno step evolutivo rispetto al passato.
“Beyond” è un disco qualitativamente in linea coi precedenti a livello prettamente musicale ma che aumenta, rispetto al passato, la componente immersiva avvicinandosi al fine ultimo del proprio concept: un lavoro affascinante, in grado di brillare di una luce propria utilizzando gli elementi classici del genere, pur senza grosse rivoluzioni di sorta.