voto
8.0
8.0
- Band: LIFELOVER
- Durata: 00:56:10
- Disponibile dal: 14/02/2011
- Etichetta:
- Prophecy Productions
- Distributore: Audioglobe
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L’uscita di "Sjukdom" sancisce l’esordio degli svedesi Lifelover per la nota Prophecy Productions, a seguito di un lento girovagare per etichette più o meno underground, fra le quali ricordiamo Avantgarde Music e Osmose. Un nuovo album a lungo atteso, che ci mostra una band ormai pienamente matura da un punto di vista tecnico-stilistico. Quello proposto dai Lifelover è ancora una volta un dark/black metal dalle varie sfumature, a tratti catchy e diretto, in altri etereo, in altri ancora brutale e straziante. Tutto però è sempre e comunque giocato su un’aria a dir poco malata, cui di fatto corrispondono uno screaming assillante e clean vocals o parlati semplicemente destabilizzanti. Pregevole il risultato finale: quattordici pezzi che si susseguono, fluidi per quasi sessanta minuti, tra tiepidi arpeggi di chitarra che si stagliano su riffoni groovy, scariche black metal, melodie post punk e andature dark-wave, arricchiti dalle solide punteggiature di un pianoforte/tastiera che nei suoi interventi fa spesso la differenza, dando umore e personalità ai singoli brani. Qualche sprazzo un po’ più obliquo – ad esempio l’enigmatica "Instrumental Asylum" – rende il percorso meno regolare, ma non muta comunque la cifra di fondo di "Sjukdom", nel suo essere prima di tutto un disco che sposa mirabilmente metal estremo e un gusto per la melodia e un modo di impostare i brani che spessissimo richiamano ambienti ben più "pop". Musica per certi versi bizzarra, ma dal dilagante impatto emotivo, soprattutto a causa di questa marcatissima atmosfera viziosa che permea ogni singola traccia e che riesce a guastare anche i passaggi all’apparenza più docili. Un brano come "Nedvaknande", che sembra essere stato composto a quattro mani da Shining e HIM, la dice lunga sulla follia che anima oggi questa band, oggi sicuramente fra le più personali e "malate" dell’intero panorama europeo. Da scoprire.