7.5
- Band: DEVIL YOU KNOW , LIGHT THE TORCH
- Durata: 00.42.15
- Disponibile dal: 30/03/2018
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Qualche anno fa Howard Jones, ai tempi a fianco di Adam D per un’intervista di una nuova uscita targata Killswitch Engage, si riferì ad una nuova composizione come “uno dei pezzi più gay che io abbia mai scritto”, nel tipico umorismo che contraddistingue la strana coppia. Sono passati almeno dieci anni e Hojo ne ha passate parecchie, lasciando i KSE e lanciando i Devil You Know una volta ritrovata la salute fisica e mentale. Per qualche sfiga legale, i Devil You Know oggi si chiamano Light The Torch: qual migliore occasione per rinnovare il suono e dar libero sfogo ad una delle caratteristiche migliori del frontman, andando a superare sé stesso nella sfera melodica che ha dimostrato di saper padroneggiare in passato? Abbiamo l’occasione di godere delle grandissime aperture melodiche che hanno reso “The End Of Heartache” e “As Daylight Dies” dei grandi successi, rinunciando alle urla anche nelle strofe. Il primo estratto “Calm Before The Storm” ha fatto intuire le coordinate del disco con ritmi parzialmente sostenuti, qualche urla e qualche coro energico nel pre-chorus, ma è il secondo singolo, l’anthem “Die Alone”, a rappresentare l’apice del disco e riportare il frontman su livelli altissimi, ritrovando la sintonia con chi ha amato follemente “A Bid Farewell”, “Rose Of Sharyn” e “My Curse”. Ottima anche “The Safety Of Disbelief”, in equilibrio perfetto tra sing-along da cantare a squarciagola e ripetere all’infinito e riff rotondi e gustosi – per non farci dimenticare che Francesco Artusato non è solo un ottimo shredder ma, in primis, un grande chitarrista. Tre incredibili pezzi di metalcore da classifica quindi, ma il resto? Tutto ben sopra la sufficienza, ci vien da dire, con qualche picco che sfiora i pezzi menzionati, una cura maniacale negli arrangiamenti e le parti heavy di “Virus”, “Bitter End” e “The Sound Of Violence” quasi fuori luogo per la violenza dirompente. Senza tirarla troppo per le lunghe, “Revival” è migliore dei precedenti capitoli targati Devil You Know perché contiene alcune delle migliori performance vocali di sempre targate Howard Jones, un vocalist che ha segnato la storia del metalcore anni 0 ed è riuscito a fare una cover ben riuscita di “Holy Diver”. Per moltissimi sarà un grande piacere ascoltarlo.