6.5
- Band: LIMBONIC ART
- Durata: 00:59:06
- Disponibile dal: 24/09/2007
- Etichetta:
- Candlelight
- Distributore: Audioglobe
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Aspettavamo i Limbonic Art con una certa trepidazione da quando, il 06/06/06, avevano annunciato di essere tornati in attività e di essere al lavoro su un nuovo album. Del resto, “The Ultimate Death Worship” era proprio un gran bel disco – diverso dai precedenti platter del duo, più sperimentale e aggressivo – di conseguenza ci stavamo aspettando qualcosa sulla stessa scia di quel lavoro, qualcosa che potesse far immediatamente riconquistare ai Limbonic Art il trono del symphonic black metal. Purtroppo però le cose non sono andate esattamente così. La band in questi ultimi tempi sembra infatti aver voluto fare marcia indietro a livello di evoluzione stilistica, tanto che su questo “Legacy Of Evil” gli esperimenti industrial presenti nell’ultimo album sono stati quasi completamente epurati in favore di orchestrazioni e di un lavoro di tastiera più canonici. Anche il riffing di chitarra ha poi subito una certa involuzione, andando in diversi episodi ad abbracciare stilemi thrash-death. Molto pulita ed equilibrata, infine, la produzione… quindi lontana dalla sfrenatezza e dalla ruvidità cara a “The Ultimate Death Worship”. Messa in questi termini, sembrerebbe insomma che non ci sia nulla da salvare nella nuova opera dei Limbonic Art. Non è così, per fortuna. Di fatto, anche se ci troviamo al cospetto di un album che sostanzialmente non dice nulla di nuovo e che di primo acchito può risultare un po’ senz’anima, non si può affermare che i pezzi qui contenuti siano poi così mediocri. Il duo norvegese può sempre vantare una competenza e un talento comunque sopra la media, non schiaccianti come ai tempi dei vari “Moon In The Scorpio”, “In Abhorrence Dementia” e “The Ultimate Death Worship”, tuttavia più che sufficienti per permettergli di realizzare un disco piacevole e privo di evidenti difetti formali. Per intenderci, anche se la tracklist regala pochissime sorprese, brani come, ad esempio, “A Cosmic Funeral Of Memories” o “Grace By Torments” non sono certo dozzinali o materiale che potrebbe comporre chiunque. Avremmo senz’altro preferito vedere il duo norvegese sviluppare ulteriormente lo stile di “The Ultimate…”, ciò nonostante, lungi da noi condannare a priori Daemon e Morfeus per questa sorta di ritorno alle origini. Per nuovi esperimenti c’è ancora tempo e noi attendiamo abbastanza fiduciosi.