7.0
- Band: LINDEMANN
- Durata: 00:43:05
- Disponibile dal: 22/11/209
- Etichetta:
- Caroline Records
- Distributore: Universal
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Uno aspetta dieci lunghi anni per il ritorno dei Rammstein e poi si ritrova, a distanza di pochi mesi, il secondo disco dei Lindemann: strana la vita, vero? Logiche di mercato (ricoperte di sterco) a parte, il ritorno del ‘super-duo’ Lindemann/Tägtgren nasce dalla collaborazione degli artisti ad un adattamento teatrale della celebre fiaba dei fratelli Grimm “Hansel e Gretel”, dove ha recitato la figlia di Till e per la quale il duo ha composto sei brani di accompagnamento, cinque dei quali finiti su questo “F & M”. Paura, morte, cannibalismo sono punti focali dell’opera come tutti sanno, quindi che c’è di tanto strano nella partecipazione di Till e del suo fidato collaboratore, se ci pensate? Come è evidente dai primi estratti (“Steh auf”, “Blut” e “Ich weiß es nicht”) la prima grande differenza dal debutto è l’abbandono della lingua inglese, uno dei maggiori tratti distintivi di “Skills In Pills” e, a parere di chi scrive, uno dei maggiori pregi: andando ad abbattere la barriera linguistica, infatti, era possibile immergersi istantaneamente nel mondo perverso di Till, apprezzando la somma dei due talenti coinvolti da subito molto affiatati. Questo disco non riserva grosse sorprese, mettendo come bonus track il pezzo più azzardato di tutti – la divertente e polarizzante “Mathematik” – per lasciare lo svolgimento a brani che sommano le note ed amate caratteristiche dei due artisti ma, contemporaneamente, non propongono nulla di nuovo. Abbiamo quindi zarrate potenti come “Ich weiß es nicht”, “Allesfresser” e “Gummi” a continuare la tradizione dei migliori episodi di “Skills…”. La sinfonica “Steh Auf” dimostra, con archi, cori ed elettronica dominante, quanto spazio sia riuscito a prendersi il leader dei Pain in una situazione in cui i compromessi sono al minimo. “Blut” è invece un’imponente sferzata goth ottantiana, con liriche profonde che probabilmente Till non riesce ad esprimere se non in lingua madre. Arriva subito dopo “Knebel”, che, anche senza essere affiancato dall’immenso video, trasmette una reale e brutale scarica alla corteccia cerebrale. Sfortunatamente, dopo la simpatica e piaciona title track, arrivano il tango (!) di “Ach So Gern” e la piano ballad “Schlaf Ein”, un po’ troppo vuoti per competere con quanto ascoltato precedentemente, come leggermente fuori contesto risulta l’epica e drammatica conclusione “Wer weiß das schon”. Tirando le somme, gli attori coinvolti sono talmente magnetici, disturbati ed intriganti da rendere “F & M” un ascolto pienamente soddisfacente e con episodi davvero folli ed efficaci, mai così teatrali e drammatici, con un suono assolutamente distintivo e un’intensità fuori dalla norma. Considerando poi che i Lindemann, assieme ai Rammstein, sono uno dei pochi gruppi in circolazione a produrre video musicali ancora degni di essere visti, che vi consigliamo di assaporare uno ad uno, non possiamo che continuare ad amarli.