7.5
- Band: LINEA 77
- Durata: 00:43:21
- Disponibile dal: 16/05/2003
- Etichetta:
- Earache
- Distributore: Spin-go
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Ed eccoci qui, pronti a commentare l’atteso rientro sulle scene dei paladini di maggior successo ed importanza del nu-metal italiano: i Linea 77! Se il primo album, “Too Much Happiness…”, era stato un’autentica sorpresa ed il secondo, “Ketchup Suicide”, il disco della conferma, questo “Numb” deve per forza rappresentare la cosiddetta “prova del nove” per la band piemontese…e, diciamolo subito, la prova è superata! La lungimirante Earache, storica etichetta inglese che ha accolto sotto le proprie ali i nostri Linea, deve aver presto intuito le potenzialità insite nel DNA di questo gruppo, in possesso di carte sicuramente vincenti ed argomentazioni più che valide; a volte spiazzante, a volte confondente, il sound che esce dal dischetto si conferma quasi sempre imprevedibile e originale, con melodie poco scontate e difficilmente inclini all’immediatezza (salvo qualche eccezione). Si potrebbe definirli ormai, senza possibilità di smentite, la risposta europea ai System Of A Down: così simili per attitudine, tendenza alla sperimentazione e anarchia sonora, eppur così diversi se si mettono a confronto i rispettivi lavori. I Linea volgono il loro sguardo verso lidi più tranquilli, contaminati sì, ma tendenti più al rock alternativo che al metallo pesante (nei SOAD, a mio giudizio, avviene l’esatto contrario) e lo si può notare fin dall’opener “Venus”, stranissima e difficile da assorbire al primo colpo, con un basso pulsante à la Red Hot Chili Peppers ed un refrain tanto semplice e innocuo quanto efficace. “Insane Lovers” è un bel miscuglio di idee stravaganti, precedente uno dei pezzi più controversi di “Numb”: “Fantasma”, infatti, ci mostra il lato più commerciale del combo italiano, con il suo andamento nervoso e rappato che ricorda tanto i nuovi Articolo 31 (il ritornello è veramente pacchiano!); certo, l’appeal commerciale è molto, ma non riesce a convincere del tutto. Ci pensa, comunque, la successiva “Warhol”, con la sua irresistibile sezione di fiati, a risollevare le sorti del disco, come pure “Ants”, altro pezzo piuttosto aggressivo. E si arriva così al secondo episodio discusso: in “66 (Diabulus In Musica)” si deve registrare la partecipazione dei Subsonica, entità che da qualche anno a questa parte è vista ormai come l’ultima frontiera dell’alternative italiano; d’accordo, il sentore di operazione commerciale c’è – eccome! – però la canzone è piacevole; chi ascolta nu non avrà problemi ad accettare questa collaborazione. “Third Moon” è la track che più spicca fra tutte, alternando strofe simil-reggae ad un ottimo ritornello, stavolta lontano dall’apprezzamento di massa: per chi scrive, il pezzo migliore! “Numb” entra così nella fase discendente, lasciandoci ancora qualche piccola perla, come può essere “Houdini”, ondeggiante e pazzoide, oppure “New World Soccer”, più canonica e con un bel riff tipicamente nu-metal. Si scorgono addirittura i norvegesi Motorpsycho fra le note della conclusiva “Alienation Is The New Form Of Zen”, francamente sottotono e piuttosto noiosa. Riassumendo il tutto, i Linea 77 si ripresentano al pubblico con un lavoro più che accettabile, qualche scelta compositiva rischiosa e la consapevolezza di essere uno dei gruppi più promettenti della scena alternative metal italiana ed europea. Pur avendo due cantanti che rimangono lontani dall’essere incisivi (anzi, spesso rappresentano il punto debole della band), le idee di base sono tante e buone. Promossi con merito. Correte a sintonizzare la tele su MTV, ora: probabilmente saranno in onda…