7.5
- Band: LION'S SHARE
- Durata: 00:44:06
- Disponibile dal: 24/03/2009
- Etichetta:
- Blistering Records
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Difficile al giorno d’oggi trattare la materia heavy classica in maniera equilibrata senza scadere nei soliti cliché, ed è per questo che i Lions Share, con questo nuovo album, meritano un occhio di riguardo da parte di tutti. Il quartetto svedese non è certo un gruppo alle prime armi considerando che giunge, con “Dark Hours”, al traguardo del sesto disco in carriera e l’esperienza accumulata si fa sentire nell’ottimo amalgama sonoro rilevato attraverso le canzoni. Il sound dei nostri verte su un heavy metal classico impregnato di atmosfere oscure che prende spunto dai soliti Judas Priest e Black Sabbath, con un pizzico di Metal Church più morbidi, tuttavia una produzione proiettata al presente e notevoli incursioni power d’oltreoceano rendono il tutto più fresco e piacevole. Accanto ad una sezione strumentale compatta e visibilmente affiatata si erge il singer Patrick Johansson (già con gli Astral Doors), bravo tra il maligno e l’evocativo nel rendere al meglio le linee vocali ben organizzate. Al di là di tante belle premesse, ciò che rende “Dark Hours” un disco di pregevole fattura è la qualità media delle canzoni che concede qualche calo solo nel finale con “Napalm Nights” e “Behind The Curtain”. Per il resto la buona fattura dei pezzi ed una certa varietà stilistica di cui sopra rende l’ascolto godibile e addirittura avvincente per i più vicini a certe sonorità power-classic. L’inizio con “Judas Must Die” si mantiene su tematiche power con l’abbondante utilizzo di doppia cassa e linee vocali incentrate sulle note alte, ma già con la successiva “Phanton Rider” cogliamo l’epicità classic metal nel rallentamento dello splendido ritornello. Ottime intuizioni anche dal riffing thrashy di “Bottomless Pit” e dal furore degno della copertina sprigionato da “Full Metal Jacket”, senza dimenticare la suggestiva apertura melodica in evidenza nel refrain di “Space Scam”. Colate di metallo incandescente vi attendono, i Lions Share sono passati un po’ in sordina in più di un decennio di carriera ma a quanto pare non hanno nessuna intenzione di rimanere nell’anonimato per altro tempo ancora, e richiedono con prepotenza e merito la vostra attenzione.