6.0
- Band: LIONSOUL
- Durata: 00:46:44
- Disponibile dal: 23/06/2017
- Etichetta:
- Limb Music
- Distributore: Audioglobe
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I LionSoul avevano debuttato nel 2013 con l’album “Omega”, seguito dall’EP “The Throne” del 2015. Nel frattempo, è intervenuto qualche cambio in line-up, con l’inserimento del batterista Luca Mazzucconi e del chitarrista Francesco Pedrini, che si aggiungono ai membri storici, ovvero Aurelio Parise (voce), Ivan Castelli (chitarra) e Roberto Poli (basso), mentre resta al momento ancora scoperto il posto di tastierista, in passato ricoperto da Giuliano Canu. Con questa formazione, la band la pubblicato il suo secondo full-length, intitolato “Welcome Storm”. Lo stile proposto dal gruppo bergamasco è un power alquanto canonico (ma si possono ravvisare anche influenze hard rock, evidenti soprattutto in alcuni assoli), con brani caratterizzati perlopiù da ritmi veloci, voce altissima e ritornelli melodici. Come abbiamo avuto modo di notare spesso, in questi casi, è molto facile incorrere nel rischio di andare incontro a precisi clichè e di proporre idee già sentite e risentite: purtroppo, i LionSoul non riescono ad evitare del tutto un simile rischio e così, pur essendo senz’altro ben suonato e ben prodotto, “Welcome Storm” è un disco che assai difficilmente riesce a stupire o a catalizzare in maniera significativa l’attenzione dell’ascoltatore. A complicare ulteriormente le cose, l’inizio del disco non è proprio eccezionale: superata la solita (e, a quanto pare, ormai quasi inevitabile) intro inutile, ritroviamo “The Principal Warrior”, una traccia alquanto scialba ed incolore. Diverso il discorso invece per la successiva “Next Genesis”, una canzone di grande impatto, che funziona molto bene e comincia a far vedere finalmente le potenzialità della band. Il resto della tracklist prosegue però un po’ con questo andazzo, ovvero con l’alternanza di tracce piuttosto anonime o non particolarmente incisive, con altre invece che riescono ad essere più convincenti, quali ad esempio “Gatling Sight” o “A Common Forever”. Nel finale del platter, troviamo la titletrack, un pezzo dalle chiare influenze helloweeniane, seguito da un altro dei pezzi meglio riusciti, ovvero “Lion’s Throne”, che però era stato già incluso nell’EP a cui abbiamo fatto sopra riferimento. Diciamo che abbiamo apprezzato il fatto che i LionSoul abbiano saputo realizzare un disco con grande professionalità e una grande cura per i dettagli, dalla produzione agli arrangiamenti; per contro, a livello di songwriting, ci saremmo aspettati uno sforzo in più, che avrebbe permesso a “Welcome Storm” di essere più brillante e di mettersi maggiormente in evidenza rispetto alle numerosissime uscite che affollano il mercato discografico.