7.5
- Band: LOIA
- Durata: 00:31:45
- Disponibile dal: 15/03/2022
- Etichetta:
- Italian Extreme Underground
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Dietro il fastoso carrozzone del music business mainstream, fatto di festoni e pailettes, sorrisi e grandi numeri, si nasconde sempre una cultura underground più dura, feroce, che descrive e si approccia al reale senza filtri, senza edulcorare una quotidianità mai così difficile da digerire: è il caso di “Sotto La Mia Pelle”, scoppiettante secondo lavoro dei toscani Loia.
Mossosi sotto i radar dell’attenzione generale, il quartetto arriva in realtà già alla seconda uscita discografica nel giro di qualche anno, rinnovando così una formazione rimaneggiata nei suoi componenti, ma assolutamente fedele al messaggio nichilista che ha mosso fin dal principio le mosse di questi ragazzi. Anche in questa occasione, si sceglie di rivestire musicalmente l’attitudine negativa del gruppo con un impianto hardcore genuino e trascinante, capace di trasudare una passione verace per questo genere e coniugare secondo dinamiche attuali un impeto che proviene in realtà direttamente dalla famigerata scena “X” degli anni Novanta, senza dimenticare l’imprescindibile lezione dei maestri del genere Negazione, Wretched, e tutta quella tradizione che ha reso unico ed irripetibile il panorama hardcore italiano degli anni Ottanta. Tutto questo rivive sicuramente attraverso “Sotto La Mia Pelle”, alla luce ad esempio di un cantato in italiano baciato da liriche ciniche ed intelligenti, lame accessorie che lasciano tagli sul corpo e pensieri profondi nella testa, di un riffing teso e mai sazio di violenza, di beat alla batteria che trascinano al centro di sudati poghi nel centro sociale, dimora perfetta per assaporare davvero l’entusiasmo musicale trasmesso dai Loia. Tutto questo però non basta a descrivere una proposta più complessa, stratificata, che dimostra vistose venature metal nel proprio sound, che carpisce da esso l’energia e una certa chiarezza d’intenti che imbastardisce l’effigie del gruppo e ne sfigura i connotati. Ecco così che “Sotto La Mia Pelle” e “Loia Of Death”, brani d’apertura potenti ed efficaci, sprigionano la loro ignoranza hardcore senza freni, lasciando poi il passo all’incedere roccioso di “Naufraghi”, alle increspature inquiete nelle chitarre di “Caccia All’Ombra” e “Famiglia” o alle dissonanze distopiche che da “Nessun Problema” in poi si affacciano minacciose in molti episodi della scaletta. E’ come se ai Loia non bastasse un solo genere per trasmettere al meglio il loro urlo di disagio rispetto alla società, finendo per cogliere da ambienti musicali limitrofi gli spunti migliori per confezionare un album che segue una tradizione, ma la nutre e rinnova con elementi personali gestiti nel migliore dei modi.
“Sotto La Mia Pelle” è un grido di ribellione, di schifo e di malessere mentale, fisico e sociale, uno sputo in faccia al sistema che non avrebbe potuto trovare espressioni migliori che non quelle frenetiche e laceranti contenute in questo lavoro.