LORD AGHEROS – Nothing At All

Pubblicato il 02/11/2016 da
voto
7.5
  • Band: LORD AGHEROS
  • Durata: 00:38:57
  • Disponibile dal: 07/10/2016
  • Etichetta:
  • My Kingdom Music
  • Distributore: Audioglobe

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Nella maggior parte dei casi, quando ci troviamo ad ascoltare un album di un artista,  traspare in maniera evidente la personalità del compositore. Spesso è l’impronta forte di uno dei musicisti, solitamente il leader, a dettare legge nelle varie tracce dell’album,  prediligendo le chitarre, la sezione ritmica o quant’altro. Ci sono poi delle felici eccezioni in cui l’autore, molto spesso un polistrumentista, riesce ad avere una così completa padronanza del suo mezzo espressivo da trascendere i confini dei singoli strumenti, permettendosi di dare voce alla sua musica usando quello che più si addice al suo estro creativo, andando oltre i generi. Non serve essere dei virtuosi per fare questo, ma è fondamentale avere il controllo dei propri mezzi e saperli sfruttare al meglio. Questa fortunata circostanza si esprime molto bene nel progetto Lord Agheros, one man band di Evangelou Gerassimos, che torna a far parlare di sé con un lavoro di buonissima fattura, intitolato “Nothing At All”. Il musicista italiano, infatti, ci presenta una manciata di composizioni estremamente variegate, che sono difficili (fortunatamente) da inquadrare, transitando dal folk al dark, passando per l’industrial, cenni gothic e finendo, per comodità, in quel calderone ribollente che risponde al nome di avantgarde. Ciò che convince e affascina, comunque, è la versatilità del musicista, che sa districarsi tra umori e atmosfere con grande maestria: spesso è il pianoforte lo strumento principe che guida la scrittura, come in “Lake Water”, delicata canzone impreziosita dalla bella voce di Federica “Lenore” Catalano; oppure in “On The Shore”, pregevole e malinconica composizione strumentale che non annoia e che sa sfruttare al meglio anche uno stratagemma espressivo abusato come il rumore della pioggia in sottofondo. Altre volte, invece, sono le atmosfere elettriche a farla da padrone, come nella tesa e metallica “Life And Death”, brano dal taglio moderno che accompagna con un riffing efficace degli stralci di dialogo, forse tratti da un film; lo stesso anche in “Idiocracy”, un violento e aggressivo attacco alle follie del potere, in cui la musica accompagna celebri discorsi politici di presidenti degli Stati Uniti e di dittatori come Hitler e Mussolini. In alcune occasioni, il musicista decide di esprimersi con la chitarra acustica (“No More Rules”), con l’elettrica e le tastiere magniloquenti a fare da contraltare, ricordando un po’ le atmosfere del Burzum di “Hvis Lyset Tar Os”; in altre, invece, è il violoncello ad accompagnare il pianoforte, come nella triste “What We Deserve”. E come non citare “Mankind Arise”, dove al canto gregoriano si uniscono delle percussioni tribali per un incontro tra sacro e profano, paganesimo e spiritualità. Si chiude con la title track questo piccolo excursus sull’arte di Lord Agheros che, recuperando una citazione del drammaturgo inglese William Congreve, ci lascia, una volta spenta l’ultima eco della musica, con l’assordante suono del nulla. Nulla che, fortunatamente, non si possa sconfiggere con la più sublime delle arti, capace, per continuare con la stessa citazione scelta da Lord Agheros, di “calmare una bestia selvaggia e piegare una quercia nodosa”.

TRACKLIST

  1. The Last Memories
  2. Lake Water
  3. Mankind Arise
  4. No More Rules
  5. Life And Death
  6. The Day To Die
  7. On The Shore
  8. Idiocracy
  9. What We Deserve
  10. Final Thoughts
  11. Nothing At All
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