6.0
- Band: LORD OF THE LOST
- Durata: 01:54:30
- Disponibile dal: 02/07/2021
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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Quantità o qualità? I Lord Of The Lost sembrano non avere dubbi rispetto a questa amletica domanda, e così oltre alla consueta prolificità nelle uscite stavolta raddoppiano la posta uscendo con un doppio CD (quattro nell’edizione speciale), per un totale di quasi due ore di musica. Di dischi gemelli che hanno fatto la storia ce ne vengono in mente un po’, ma più che da un’ispirazione divina il dubbio è che “Judas” sia il frutto delle Covid-session, in cui nulla è stato scartato ma tutto è stato dato alle stampe, mescendo i pezzi tra “Damnation” e “Salvation” (primo e secondo dischetto) senza soluzione di continuità. Per chi non li conoscesse, i Lord Of The Lost sono facilmente inquadrabili nel filone kraut-gothic-light-industrial tanto in voga in Germania (Unheilig, Eisbrecher, Blutengel), se non fosse che il cantato in inglese li rende più accostabili anche a realtà più internazionali (Lacrimas Profundere, HIM, 69 Eyes e Moonspell più leggeri), e con in più un tocco kitsch (dal make-up alla scelta dei titoli) che a volte li rende involontariamente comici. Scavando nella tracklist si trova qualche passaggio sfizioso – citiamo l’opener “Priest”, “The 13th” e “200 Tears a Pyre” nel primo CD; “The Gospel of Judas” e “And it Was Night” nel secondo – ma le quasi due ore si fanno sentire tutte, anche perché al netto di qualche variazione sul tema, come ad esempio le strumentali “Be Still And Know” e “Apokatastasis”, il resto si muove su coordinate abbastanza omogenee, con la triade pianoforte/chitarroni/vocione protagonista assoluta. Una durata più contenuta dei pezzi (molti dei quali tirati per le lunghe) e soprattutto una tracklist più asciutta avrebbero resto l’ascolto più godibile, ma vediamo il bicchiere mezzo pieno: in un epoca fatta di playlist e musica liquida l’approccio ‘all you can listen’ potrebbe pure funzionare, anche se per l’ascoltatore medio le quasi due ore di “Judas” risultano digeribili come polenta e brasato a Ferragosto.