7.0
- Band: LORDI
- Durata: 00:41:47
- Disponibile dal: 21/03/2025
- Etichetta:
- Reigning Phoenix Music
Spotify:
Apple Music:
Un album giocoso e spensierato, dall’ascolto comodo e capace di entrare in testa con facilità, ma non per questo banale, visto che il lavoro svolto – in particolare in fase di arrangiamenti – mostra tutta l’esperienza accumulata in tutti questi anni dai Lordi. “Limited Deadition” – un altro gioco di parole utilizzato dalla band – è composto da sedici tracce, ma alcune di esse non sono altro che brevi intro parlate. Alla fine dei conti, strizzando un po’ il contenuto di questo lavoro, ciò che rimane sono quaranta minuti scarsi di musica ed undici brani. Il concept segue stavolta il tema dei giocattoli e delle action-figure degli anni Ottanta, per i quali Mr Lordi, cantante e leader della band, è un autentico fanatico.
La band dalle sembianze mostruose ha imboccato da qualche tempo – e con questo lavoro probabilmente in maniera ancora più marcata rispetto alle produzioni precedenti – la strada della canzonetta catchy con influenze che vanno verso l’AOR ed il pop-rock degli anni Settanta ed Ottanta. E qui li ritroviamo subito a cavalcare la via del brano canticchiabile con il primo vero pezzo della tracklist, “Legends Are Made Of Clichés”, e, più avanti, quando si incontra l’allegra “Skelephant In The Room”, che non può non ricordare quel sound tanto caro ai The Night Flight Orchestra, con l’ugola ruvida di Mr Lordi a disegnare buone melodie vocali. Più possente e rockeggiante piomba “Syntax Terror”, pezzo dalle tinte dark che funziona davvero bene e lascia decise impronte heavy, anche se largo spazio viene concesso a dei synth che a tratti diventano assoluti protagonisti, accompagnando riff di chitarra scoppiettanti. Ma il mood del disco torna presto a seguire quel sound descritto sopra, e “Killharmonic Orchestra” sembra un perfetto mix tra un brano di classico AOR alla Foreigner ed il power moderno dei Sabaton, per via di un coro massiccio e più moderno. La malinconica ballata “Collectable” funziona, pur portandoci alla mente alcune cose dei Ghost più recenti, e la vivace “Fangoria” appassiona tra arrangiamenti elettronici e coretti ben assestati con la presenza di voci femminili.
Forse la seconda metà del disco non riesce a pareggiare la freschezza della prima parte e presenta qualche momento meno ispirato, ma il tutto rimane in piedi soprattutto grazie al tocco progressivo di “Frighteousness”, che mostra il lato più dinamico della band nordica, capace di unire tanti elementi mantenendo un buon equilibrio.
Heavy-rock nostalgico per i Lordi, i quali durante “Limited Deadition” continuano a battere – in maniera ancora più evidente che in passato – la via del sound ottantiano, piazzando una manciata di brani altamente orecchiabili, che per buona parte fanno subito breccia.