7.0
- Band: LORDI
- Durata: 00:55:14
- Disponibile dal: 31/03/2023
- Etichetta:
- Atomic Fire
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Nuovamente in pista la band più horrorifica della scena hard rock scandinava! I Lordi si ripresentano con “Screem Writers Guild”, nuovo lavoro che continua la strada tra sonorità sinistre – nelle quali ci si addentra ben presto grazie all’introduzione dell’opener “Dead Again Jayne” – ed una buona dose di hard rock capace di appassionare, merito come al solito del buon mix di melodie catchy unite all’impatto vocale possente che esplode dall’ugola ruvida del mastermind Mr. Lordi.
Un disco che, come dichiarato dalla stessa band, prende ispirazione dalla scena cinematografica hollywoodiana ed in particolare dallo Screen Writers Guilt, un’associazione di sceneggiatori di Hollywood attiva dagli anni Venti agli anni Cinquanta. E con l’aiuto di qualche breve intro posta tra un brano e l’altro, il gruppo riesce a ricreare una teatralità diffusa all’interno della tracklist.
Ciò che convince in questo nuovo capitolo nella storia dei Lordi è la capacitò di scrivere canzoni in grado di catturare agilmente l’attenzione; ne è un buon esempio l’energica apripista “Dead Again Jayne”, ma ancor più le atmosfere disco-pop ottantiane che si esaltano in particolare con l’irresistibile “Unliving Picture Show” e poco dopo con i coretti ultra zuccherosi di “Thing In The Cage”. Sono infatti queste composizioni, che si muovono a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, unite all’hard rock di stampo più classico, ad esprimere al meglio il sound della band finlandese. Soluzioni quindi molto più fresche ed incisive delle comunque piacevoli “Inhumanoid” e “Lucyfer Prime Evil”, brani più diretti e potenti, ma decisamente meno personali. Le tastiere invadenti di “In The Castle Of Dracoolove” ci riaccompagnano in un battibaleno all’interno di sonorità dalla forte ispirazione ottantiana, mentre la spassosa “Vampyro Fang Club” diverte con la sua andatura sorniona accompagnata da melodia canticchiabili, consolidandosi presto come uno dei momenti più divertenti ed al contempo convincenti dell’intero ascolto. Infine, la conclusiva “End Credits” – che Mr Lordi ha scritto ispirandosi al suo stesso funerale – è una riuscita e drammatica ballata sinfonica ricca di tinte gotiche nel complesso molto coinvolgente.
In sintesi, la strada dei Lordi, partita nel lontano 1992, non ha nessuna intenzione di arrestarsi. Il gruppo finlandese dimostra con questo “Screem Writers Guild” di attraversare una fase piuttosto ispirata della propria carriera, piazzando un disco che molto probabilmente saprà soddisfare tutti i propri seguaci.