7.5
- Band: LORDS OF BLACK
- Durata: 01:10:00
- Disponibile dal: 16/11/2018
- Etichetta:
- Frontiers
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Pensare ai Lords Of Black come ‘la band del nuovo cantante dei Rainbow’ sarebbe un errore imperdonabile. E’ vero che le quotazioni del singer Ronnie Romero sono in continuo aumento, vista anche la sua partecipazione a svariati progetti, ma “Icons Of The New Days” nasce grazie ad un grandioso lavoro di squadra che ha coinvolto tutti i membri del gruppo. Il terzo lavoro della formazione spagnola prosegue il percorso intrapreso con il precedente “II”, “World Gone Mad” attacca con un uppertempo dove la tensione va in crescendo fino al ritornello corale, catchy e moderno al punto giusto. Più lenta e scandita la titletrack, dalle tinte cupe nella strofa che, appena terminata, lascia spazio ad una buona dose di power metal evocativo. Ottimo il lavoro alla chitarra da parte di Tony Hernando (il quale ha anche co-prodotto il disco insieme all’ex Helloween Roland Grapow), che è riuscito a tirar fuori dal suo strumento dei suoni massicci, compressi e di grande impatto che generano un bel contrasto con l’approccio più melodico delle vocals del compare Ronnie Romero. Per trovare una canzone più immediata e power dobbiamo attendere “Forevermore”, che si lascia ascoltare senza particolare impegno dalla prima all’ultima nota. “Icons Of The New Days” offre il fianco scoperto su “Fallin’”, episodio pesantissimo, ma privo di personalità, incapace proprio di emergere. In sostanza i Lords Of Black hanno appesantito ulteriormente il loro sound per renderlo più moderno possibile con risultati non sempre stupefacenti, attutiti dalla buona qualità del song writing. La produzione ineccepibile ha saputo mettere in mostra tutti i musicisti a pari merito e a dare un tocco di freschezza anche ai brani più power e tradizionali. Fa piacere trovarsi di fronte ad una band che non teme di osare e di spingere i propri limiti ad un livello superiore, album dopo album. I fortunati acquirenti della versione limitata del disco troveranno un cd bonus contenente quattro cover ben riuscite, “Innuendo” (Queen), “Tears Of the Dragon” (Bruce Dickinson), “Only” (Anthrax) e “Edge Of the Blade” (Journey), più due bonus track. Ancora power metal da manuale con “The Maker And The Storm”, seguita dalla power ballad conclusiva “When Nothing Was Wrong”, poco toccante, ma interpretata magistralmente dal sempre perfetto Romero.