6.5
- Band: LOST SOCIETY
- Durata: 00:35:53
- Disponibile dal: 15/03/2013
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Dopo avere messo sotto contratto dei veri e propri giganti del thrash quali Kreator, Tankard, Overkill, Exodus e Death Angel, la Nuclear Blast tenta la carta a sorpresa pubblicando il CD d’esordio dei giovanissimi finlandesi Lost Society. Negli ultimi anni, in effetti, sono state molte le giovani leve che hanno tentato (alcune riuscendoci) di rinverdire i fasti del thrash metal con la loro freschezza e la loro energia tipicamente post adolescenziale. I Lost Society purtroppo per loro non verranno ricordati per questo. Forti di una perizia tecnico-esecutiva già notevolissima nonostante l’età veramente bassa, il quartetto nordico ci regala tredici brani di purissimo thrash a stelle e strisce con diverse strizzatine d’occhio ad una vena rock and roll che emerge prepotentemente nel corso degli ascolti. Il songwriting però é piuttosto debole e striminzito e non permette alla band di colpire nel segno come si era prefissa. Molti degli episodi contenuti in “Fast Loud Death” sono decisamente citazionisti e la personalità dei quattro musicisti non riesce mai ad uscire. Lungo i brani più personali poi i Nostri dimostrano le loro lacune, andando a comporre dei veri e propri filler che non rimangono in mente nemmeno dopo numerosi passaggi nello stereo. Sono molti i numi tutelati dei Lost Society: dai primissimi Metallica ai Testament, passando per i Death Angel ed arrivando ai misconocsiuti moscoviti Blood Pollution. Ovviamente la soluzione principale utilizzata per costruire i brani é l’up tempo incompromissorio guidato dalla precisissima batteria di Ossi Paananen, che non lesina in velocità, ma é brava anche ad impostare i classici stop and go che hanno fatto la fortuna del genere. Le chitarre di Sami Elbanna e Arttu Lesonen naturalmente macinano una quantità di riff industriale e condiscono il tutto con assoli al fulmicotone che non fanno prigionieri. La voce é sporca e bene impostata, mentre perfino il basso di Mirko Lehtinen riesce a trovare il giusto spazio grazie anche ad un mixaggio che non lo sacrifica nelle retrovie. I brani migliori del lotto sono “KILL (Those Who Oppose Me)”, veloce e classicissimo speed thrash che trova la sua ispirazione nei prime mover della Bay Area, e “Piss Out My Ass”, travolgente thrash (and roll, verrebbe da aggiungere) veramente ben fatto e che riesce a far scapocciare a dovere. In mezzo molti richiami ai Testament, qualche passaggio motorheadiano, tanto impegno e tanta dedizione alla causa. Tutte cose che faranno sì che “Fast Loud Death” venga apprezzato dai puristi del thrash, ma che non bastano a fare un buon album. Data la giovane età per il momento ci si può accontentare, ma la prossima volta servirà davvero qualcosa in più che un compitino ben eseguito.